Barrientos, Castro e Tachtsidis esultano dopo il gol dell'illusorio vantaggio sul Milan
sabato 14 dicembre 2013
Il Catania senza alternative, Verona da battere a tutti i costi
Evitiamo di girarci attorno, di giocare con le parole. Perché il Verona, che torna al Massimino dopo lunga assenza, è squadra sì da temere (venticinque punti, gli scaligeri, roba del Catania della prima gestione-Maran), ma da battere, costi quel che costi. Servono, insomma, i tre punti, per restituire fiducia ad una squadra che, strada facendo, ha perso sempre più convinzione e che, a furia di andare a ritroso, s'è ritrovata tutta sola in fondo alla classifica. Ultima spiaggia? Neanche questo, forse, è vero, ma se il Catania tardasse ancora a ritrovarsi, sarebbe problematico reindirizzare un cammino che in molti dicono segnato. Formazione. Tornano Izco e Alvarez, si guadagna la conferma Guarente, mentre, in prima linea, Barrientos, al rientro pure lui, e Castro affiancano Leto: la formula giusta?
lunedì 9 dicembre 2013
Catania sempre più isolato in coda. E sabato arriva il Verona. Torna Rolin, si ferma Biraghi
Via libera alla Samp. Basta poco alla formazione di Mihajlovic per mettere sotto un Catania poco più che volenteroso e mai in partita. Resistono un tempo i rossazzurri, poi cadono sotto i colpi di Eder e Gabbiadini. Difesa sotto accusa (non è la prima volta) ma anche centrocampo (mai una proposta di gioco credibile) e attacco meritano censure, e non certo lievi. E adesso? Servono punti con il Verona, avversario che staziona nell'area di vertice (venticinque punti, bottino piuttosto robusto) e che a vestirsi da Babbo Natale al Massimino non ci pensa nemmeno. Serve un'impennata, un colpo d'ala, un sussulto d'orgoglio, se volete, per reindirizzare la stagione. Contro i veneti di Mandorlini, De Canio ritroverà Tachtsidis e Barrientos a centrocampo (poco probabile Izco) e Rolin in difesa ma dovrà rinunciare a Biraghi (distorsione alla caviglia destra).
sabato 7 dicembre 2013
Venti i convocati di De Canio per la sfida con la Sampdoria, non c'è Rolin
Mezzo centrocampo fuori uso (Almiron e Izco infortunati, Tachtsidis e Barrientos squalificati). L'emergenza continua. Non bastasse, ecco finire out pure Rolin, tra i più in forma di una difesa le cui ultime performance hanno fatto parecchio discutere. Nella lista dei convocati diramata da De Canio dopo la seduta di rifinitura, si ritrovano in venti: i portieri Andujar, Ficara, Frison, i difensori Alvarez, Biraghi, Capuano, Gyomber, Legrottaglie, Monzon, Peruzzi, Spolli, i centrocampisti Castro, Freire, Guarente, Plasil, gli attaccanti Boateng, Keko, Leto, Lopez, Petkovic. Scelte obbligate, per il tecnico, che a centrocampo può disporre di appena quattro elementi, compreso Freire, soltanto una manciata di minuti in campo, fino a questo momento.
domenica 1 dicembre 2013
Catania-MIlan 1-3: si accende soltanto la stella di Ricardo Kakà
Giovanni Lo Faro
Prevale la tradizione (è da più di mezzo secolo che il Catania non batte il Milan al Cibali, oggi Massimino) come prevale la più alta cifra tecnica della formazione rossonera, brava, però, nell'occasione, a trarre profitto dalle ingenuità dell'avversario più che a investire sulla propria qualità. Che non è poca, in Kakà, soprattutto, tornato ai livelli di un tempo. Catania sempre più in affanno (e domenica prossima ci sarà da affrontare la Sampdoria a Marassi), prigioniero forse delle proprie paure (su questa linea, il pensiero di Gigi De Catania) oltre che dei propri limiti.
Prevale la tradizione (è da più di mezzo secolo che il Catania non batte il Milan al Cibali, oggi Massimino) come prevale la più alta cifra tecnica della formazione rossonera, brava, però, nell'occasione, a trarre profitto dalle ingenuità dell'avversario più che a investire sulla propria qualità. Che non è poca, in Kakà, soprattutto, tornato ai livelli di un tempo. Catania sempre più in affanno (e domenica prossima ci sarà da affrontare la Sampdoria a Marassi), prigioniero forse delle proprie paure (su questa linea, il pensiero di Gigi De Catania) oltre che dei propri limiti.
Kakà e Balotelli tornano a centrocampo dopo il gol dell'asso brasiliano |
venerdì 29 novembre 2013
Kaka-Plasil: si accendono le stelle al Massimino?
Giovanni Lo Faro
Succede che il Milan si rimetta in sella giusto in tempo per salvare l'Europa che stava per sfuggirgli di mano. E succede che il Milan, che non vince da più di un mese, che nelle ultime cinque partite non ha messo insieme più di tre punti e che ti aspetti dimesso e incartato nei suoi tanti problemi, si ritrovi, come d'incanto, in una fredda serata scozzese, e recuperi d'un colpo credibilità e prospettive. E, guarda caso, nell'imminenza della partita di Catania, divenuta spartiacque per due: per la formazione di Allegri, che adesso è chiamata a reindirizzare il suo cammino pure in campionato, e per quella di De Canio, che è caduta malamente a Torino nell'ultimo turno e che cerca, perciò, un pronto riscatto...
Succede che il Milan si rimetta in sella giusto in tempo per salvare l'Europa che stava per sfuggirgli di mano. E succede che il Milan, che non vince da più di un mese, che nelle ultime cinque partite non ha messo insieme più di tre punti e che ti aspetti dimesso e incartato nei suoi tanti problemi, si ritrovi, come d'incanto, in una fredda serata scozzese, e recuperi d'un colpo credibilità e prospettive. E, guarda caso, nell'imminenza della partita di Catania, divenuta spartiacque per due: per la formazione di Allegri, che adesso è chiamata a reindirizzare il suo cammino pure in campionato, e per quella di De Canio, che è caduta malamente a Torino nell'ultimo turno e che cerca, perciò, un pronto riscatto...
da La Sicilia del 28 novembre 2013
giovedì 28 novembre 2013
Catania, dieci punti in meno della stagione scorsa
Sconfitta pesante, più delle altre che l’hanno preceduta, se non altro per il modo in cui la squadra l’ha subita: a Torino, su un campo che evocava certe suggestioni, il Catania in partita non c’è mai stato, neanche prima che Nicola Legrottaglie, tutt’altro che fortunato in questa stagione (ricordate l’autogol che salvò il Genoa al Massimino?), lanciasse in gol Cerci. Il gol di Leto? Resta una delle poche note liete, se non proprio l’unica (bello il fraseggio con Barrientos, non male davvero la palombella dell’ex Liverpool, che tutti ancora attendiamo di ritrovare all’altezza del suo passato), di una prestazione, per il resto, inguardabile.
IL LINGUAGGIO DEI NUMERI. Attenzione, il Catania è ultimo, con il Chievo che l’ha raggiunto proprio domenica, e le prospettive paiono buie. I numeri, peraltro, sono contro: nove punti, tutti dalla dotazione casalinga (due vittorie e tre pareggi), nove gol segnati (soltanto il Chievo ha fatto peggio), ventitré subiti (la squadra rossazzurra vanta, con la Sampdoria, la terza peggior difesa del torneo dopo Sassuolo e Bologna). A confronto con la scorsa stagione (erano 19 i punti dopo tredici giornate: cinque vittorie, tutte in casa, quattro pareggi, tre dei quali in trasferta), il dato più preoccupante, com’è facile notare, scaturisce dal rendimento interno. Se è vero, com’è vero, che sul proprio campo il Catania ha fatto meglio, fin qui, delle sue antagoniste più immediate, è altrettanto vero che alla classifica dei rossazzurri mancano più i punti della dotazione casalinga (7 in meno) che quelli della dotazione esterna (3 in meno). Come mancano i gol: basti pensare che il Catania, la stagione scorsa, al Massimino aveva centrato ben 13 bersagli contro 4 del campionato in corso" (segue su La Sicilia del 27 novembre 2007)
sabato 23 novembre 2013
Il Catania cerca a Torino i primi punti esterni della stagione
Il Catania a Torino cerca i primi punti esterni della stagione. De Canio ritrova a disposizione Barrientos, Plasil e Spolli e può contare per la prima volta su Peruzzi. A centrocampo, fuori Almiron e Izco, largo a Plasil e Guarente. Ventura in silenzio stampa.
venerdì 22 novembre 2013
mercoledì 20 novembre 2013
domenica 17 novembre 2013
De Canio, lavori in corso anche sul piano tecnico tattico
Giovanni Lo Faro
A domanda, risponde. “I lavori in corso? Servono, e molto, a
migliorare la condizione fisica secondo le necessità dei singoli ma anche – e
qui Gigi De Canio ribadisce, in sala stampa, un concetto già espresso – ad
approfondire le conoscenze tecnico-tattiche”.
Il Torino è ancora lontano, ma è difficile sin da adesso
ipotizzare un Catania nella pienezza delle risorse. “L’unico recuperato dei
sette infortunati è Peruzzi. Il ragazzo si allena da un paio di giorni, è
attento sul lavoro, e motivato assai. Dire che è pronto per giocare, è però
prematuro: io sono per il recupero totale, non mi piace la fretta né mi piace correre
rischi…”.
Capisci, insomma, che ci vorrà ancora tempo per uscire
dall’emergenza. Che però ha già dato modo di scoprire le qualità di elementi
come Rolin, Gyomber e Keko. “Dico, intanto, che una squadra al completo darebbe
maggiori garanzie e farebbe crescere, e di molto, la competizione al suo
interno. E aggiungo che, per mia abitudine, non trascuro mai nessuno, sono per
la meritocrazia. Ciò non mi impedisce di riconoscere che un pizzico di
attenzione in più nella selezione delle risorse l’emergenza me l’ha imposto.
Ecco così Gyomber e Keko, ma anche Capuano, preferito in avvio ad Alvarez
contro l’Udinese…”.
E pure Tachtsidis, in evidente crescita. “E’ un ’91, ha
vissuto un’esperienza importante a Roma, e in un momento non facile. Deve
trovare modo di migliorarsi, come ogni calciatore, del resto, ma ha entusiasmo
e ampi margini di miglioramento”.
Prima vittoria: oltre la classifica, quale effetto ha
prodotto? “I miei devono imparare a gestire con equilibrio i vari momenti, non
voglio che focalizzino troppo l’attenzione su un risultato, ancorché positivo,
gli obiettivi si centrano alla fine. Il calcio, poi, è un gioco e in un gioco
servono entusiasmo e allegria. Nel gruppo, dopo la vittoria sui friulani, ho
avuto modo di riscontrare …una controllata serenità e allegria (testuale, ndr),
e questo mi fa bene sperare. Come mi fa bene sperare la prestazione, ho avuto la
conferma della bontà del lavoro svolto e di quanto fossero significativi i
segnali colti in precedenza, a Napoli ma anche a Torino, nella sfida con la
Juve”.
De Canio e il Catania, insieme, in un momento delicato. “Fossi
arrivato in avvio di stagione, sarebbe stato diverso. Ma, e senza fare
confronti con altre precedenti esperienze, ho trovato qui un bel gruppo e una
bella squadra. Che mi piace allenare”.
16/11/2013
http://giornaleonline.lasicilia.it/
domenica 10 novembre 2013
Rolin, Gyomber, Keko: il Catania guarda al futuro
Giovanni Lo Faro
Segna Maxi, di rigore, per un vantaggio a quel punto anche meritato. Poi, sul ritorno dell'Udinese (la squadra più giovane del mondo, come ha commentato, con tono dolce e amaro insieme, Guidolin), tutti a fare squadra per difendere il risultato. I tre punti, alla fine, sono arrivati e, se non modificano più di tanto la classifica (resta penultimo, il Catania), creano i presupposti per la risalita. Quant'è piaciuto, e fino a qual punto ha convinto, il Catania? Qui bisogna riconoscere, intanto, il buon lavoro svolto da De Canio: appena quattro i punti messi insieme dal tecnico di Matera (un pareggio all'esordio con il Sassuolo e, appunto, il successo sull'Udinese dopo le sconfitte di Torino, sponda Juve, e Napoli), ma la crescita della squadra, sotto il profilo della condizione e del gioco, è già visibile, e questo a prescindere dalle contrarietà con le quali il nuovo nocchiero rossazzurro si è dovuto confrontare. A proposito dell'emergenza, non v'è dubbio che De Canio l'abbia gestita al meglio, facendone il presupposto per valorizzare le risorse che residuavano in un organico ridotto all'osso: ecco, così, Rolin (cinque partite di fila, per l'uruguaiano), ecco Gyomber ed ecco, soprattutto, Keko. Giovani, tutti, e motivati: la strada è segnata?
Vince il Catania, Guidolin non cerca alibi
Giovanni Lo Faro
Francesco Guidolin è sereno, nonostante la sconfitta (la
quinta in trasferta): "Mi è piaciuta la prestazione, che è stata di
qualità, e mi è piaciuta la voglia della squadra, che ha lottato sino alla fine.
Avessimo giocato sempre in questo modo, oggi avremmo un paio di punti in più.
Pazienza, quel che conta è che abbiamo ritrovato la nostra vitalità e il nostro
temperamento e ci siamo messi alle spalle la prova opaca con l'Inter. In campo
c'erano tanti ragazzi: i nostri giovani hanno talento, forse devono imparare ad
essere più cattivi sotto porta. Diamogli tempo, facciamoli crescere...".
Sulle controverse decisioni arbitrali, nessuna polemica:
"Non ho visto e, anche se avessi visto, non mi permetterei di giudicare.
Ho ringraziato gli arbitri, a fine gara, il loro lavoro è prezioso. Qualcosa ho
detto al signor De Marco ma in privato e con pacatezza, a cercare alibi non ci
penso nemmeno…".
Sguardo rivolto al futuro, la Fiorentina di Montella è alle
porte. "Ripartiamo da Catania,
ripartiamo da questa prestazione che, se non ha consegnato punti alla
classifica, ci ha restituito una buona Udinese. Rimbocchiamoci le maniche e
pensiamo a pedalare forte (se lo dice lui, che è stato ed è un amante della
bici, ndr)...".
Poca voglia di parlare tra i giocatori friulani: volti
scuri, sguardi bassi, i bianconeri sfilano a capo chino lungo la mix zone.
Tocca così a Bruno Fernandes, classe ’94, centrocampista di grande talento,
esprimere il pensiero dello spogliatoio: "Si attendeva una nostra risposta
dopo la sconfitta con l'Inter e credo che la squadra abbia dimostrato di
esserci e di essere viva, pur al cospetto di un avversario che esprime valori
ben più elevati di quanto possa fare pensare la classifica. Certo, il rammarico
è grande perchè potevamo portare a casa un risultato positivo e non ci siamo
riusciti, vuoi per sfortuna vuoi per imprecisione. Non si può negare che, a
parte i primi venti minuti nei quali il Catania è stato aggressivo, pressandoci
in ogni zona del campo ed impedendoci di entrare in partita, siamo venuti fuori
con bella disinvoltura e ci siamo procurati diverse occasioni da gol. La
prestazione è stata positiva, il risultato purtroppo no. Ce l'abbiamo messa
tutta ma è andata male".
Dopo la sosta, un trittico terribile: Fiorentina al Friuli e
doppia trasferta con Juventus e Napoli. "Sia che si giochi contro il
Catania sia che si affronti la Juve, lo spirito deve essere lo stesso. Iniziamo
a pensare alla Fiorentina anche se, in settimana, dovremo rinunciare ai
compagni impegnati con le rispettive nazionali. Abbiamo tanta qualità, sia in
campo sia in panchina, e non ci mancano i mezzi e le risorse per rialzarci,
nella speranza, pure, di recuperare gli infortunati: le defezioni di Di Natale
e Maicosuel sono pesanti, altroché...".
da La Sicilia del 10.11.2013
da La Sicilia del 10.11.2013
sabato 9 novembre 2013
Senza Di Natale, l'Udinese si affida a Muriel e Nico Lopez
Giovanni Lo Faro
Mai banale, Francesco Guidolin, in conferenza stampa alla
vigilia della sfida con il Catania, prova a dare il giusto valore alle cose. “Nessun
dramma, per carità, parliamo di calcio e il calcio resta pur sempre un gioco. Se
è delicato, il momento? Lo fu maggiormente quello vissuto qualche anno addietro:
alla sfida con il Cesena, se ricordate, giungemmo dopo quattro sconfitte di
fila, quando sembravano esserci le premesse perché succedesse qualcosa che
nella vita di un professionista può sempre capitare….”.
“La situazione che oggi vive la squadra è sotto gli occhi di
tutti, i risultati non sono quelli sperati ma – sottolinea - l’importante è che
le prime risposte positive non tardino ad arrivare, a cominciare, magari, dalla
partita di domani (oggi per chi legge, ndr) contro il Catania che rappresenta sicuramente
un passaggio importante, ancorché non decisivo, della nostra stagione”.
Dispensa saggezza, il tecnico di Castelfranco Veneto, e in
questo la profondità di pensiero gli viene in soccorso non meno della
lunghissima esperienza che vanta in panchina. “Momenti come quelli che stiamo
vivendo non sono insoliti, succede, nel calcio, che una squadra, anche la più
titolata, non riesca ad esprimersi al meglio delle proprie possibilità. La
partita con l’Inter? E’ stata sicuramente emblematica, ho faticato, nei novanta
minuti giocati domenica scorsa al Friuli, a riconoscere la mia Udinese, ecco
perché, andando a Catania, mi auguro di avere dai miei giocatori, giovani e
meno giovani, una risposta forte sotto il profilo della prestazione, dell’energia,
dell’entusiasmo”.
Non sfuggono, insomma, a Guidolin, i pericoli ai quali la
sua squadra andrebbe incontro nel caso in cui non riuscisse a leggere in modo
adeguato l’evento, se, insomma, nel faccia a faccia con i rossazzurri dell’ex
De Canio, impegnati, la loro parte, nel tentativo di risalire la china, non riuscisse
a disporre della lucidità e della determinazione necessarie. “Se al Massimino dovessimo
commettere l’errore di giocare sotto ritmo così come ci è successo contro
l’Inter, se non fossimo lesti bravi a tenere le distanze giuste, non avremmo
sicuramente scampo. Ripeto, dai miei mi aspetto, soprattutto, una risposta
importante sul piano dell’atteggiamento, della disciplina di gioco e della
voglia di fare risultato: la settimana che ci lasciamo alle spalle è stata
intensa e nervosa, ma qualche segnale importante credo di averlo raccolto,
sotto il profilo, magari, della percezione del momento”.
Come frenare lo slancio del Catania? Nessuna ricetta, se non
il consiglio di provare a essere più reattivi dell’avversario che pure,
nell’occasione, è logico attendersi fortemente motivato. “Dovremo essere
attenti e intensi, veloci il più possibile, pronti a trovare le soluzioni giuste
sul piano tattico, trasferendo sul campo di gara quanto solitamente ci riesce
di fare bene in allenamento. Ma, soprattutto, dovremo entrare nella sfida con
il coltello tra i denti, in Serie A, sei abbassi la guardia, sono dolori…”.
Ventiquattro i convocati, nella lista non ci sono, come
previsto, Di Natale e Maicosuel, infortunati, tornano a disposizione, invece,
Basta e Pinzi, due elementi cardine del centrocampo. In campo, a meno di
sorprese, Guidolin dovrebbe schierare il seguente undici: Brkic; Danilo,
Domizzi, Heurtaux; Basta, Badu, Allan, Pereyra, Silva; Muriel, Nico Lopez.
da La Sicilia del 9.11.2013
da La Sicilia del 9.11.2013
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