Giovanni Lo Faro
Mai banale, Francesco Guidolin, in conferenza stampa alla
vigilia della sfida con il Catania, prova a dare il giusto valore alle cose. “Nessun
dramma, per carità, parliamo di calcio e il calcio resta pur sempre un gioco. Se
è delicato, il momento? Lo fu maggiormente quello vissuto qualche anno addietro:
alla sfida con il Cesena, se ricordate, giungemmo dopo quattro sconfitte di
fila, quando sembravano esserci le premesse perché succedesse qualcosa che
nella vita di un professionista può sempre capitare….”.
“La situazione che oggi vive la squadra è sotto gli occhi di
tutti, i risultati non sono quelli sperati ma – sottolinea - l’importante è che
le prime risposte positive non tardino ad arrivare, a cominciare, magari, dalla
partita di domani (oggi per chi legge, ndr) contro il Catania che rappresenta sicuramente
un passaggio importante, ancorché non decisivo, della nostra stagione”.
Dispensa saggezza, il tecnico di Castelfranco Veneto, e in
questo la profondità di pensiero gli viene in soccorso non meno della
lunghissima esperienza che vanta in panchina. “Momenti come quelli che stiamo
vivendo non sono insoliti, succede, nel calcio, che una squadra, anche la più
titolata, non riesca ad esprimersi al meglio delle proprie possibilità. La
partita con l’Inter? E’ stata sicuramente emblematica, ho faticato, nei novanta
minuti giocati domenica scorsa al Friuli, a riconoscere la mia Udinese, ecco
perché, andando a Catania, mi auguro di avere dai miei giocatori, giovani e
meno giovani, una risposta forte sotto il profilo della prestazione, dell’energia,
dell’entusiasmo”.
Non sfuggono, insomma, a Guidolin, i pericoli ai quali la
sua squadra andrebbe incontro nel caso in cui non riuscisse a leggere in modo
adeguato l’evento, se, insomma, nel faccia a faccia con i rossazzurri dell’ex
De Canio, impegnati, la loro parte, nel tentativo di risalire la china, non riuscisse
a disporre della lucidità e della determinazione necessarie. “Se al Massimino dovessimo
commettere l’errore di giocare sotto ritmo così come ci è successo contro
l’Inter, se non fossimo lesti bravi a tenere le distanze giuste, non avremmo
sicuramente scampo. Ripeto, dai miei mi aspetto, soprattutto, una risposta
importante sul piano dell’atteggiamento, della disciplina di gioco e della
voglia di fare risultato: la settimana che ci lasciamo alle spalle è stata
intensa e nervosa, ma qualche segnale importante credo di averlo raccolto,
sotto il profilo, magari, della percezione del momento”.
Come frenare lo slancio del Catania? Nessuna ricetta, se non
il consiglio di provare a essere più reattivi dell’avversario che pure,
nell’occasione, è logico attendersi fortemente motivato. “Dovremo essere
attenti e intensi, veloci il più possibile, pronti a trovare le soluzioni giuste
sul piano tattico, trasferendo sul campo di gara quanto solitamente ci riesce
di fare bene in allenamento. Ma, soprattutto, dovremo entrare nella sfida con
il coltello tra i denti, in Serie A, sei abbassi la guardia, sono dolori…”.
Ventiquattro i convocati, nella lista non ci sono, come
previsto, Di Natale e Maicosuel, infortunati, tornano a disposizione, invece,
Basta e Pinzi, due elementi cardine del centrocampo. In campo, a meno di
sorprese, Guidolin dovrebbe schierare il seguente undici: Brkic; Danilo,
Domizzi, Heurtaux; Basta, Badu, Allan, Pereyra, Silva; Muriel, Nico Lopez.
da La Sicilia del 9.11.2013
da La Sicilia del 9.11.2013
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