sabato 19 dicembre 2015

Riecco il Catania: la "svolta buona"?

Giovanni Lo Faro

Riecco il Catania. Al di là della vittoria, che mancava da due mesi (dal rocambolesco 3-2 al Martina), e dei tre punti, c'è parecchio di buono nella prestazione con la quale gli uomini di Pancaro hanno liquidato la Paganese al Massimino.
Non che d'incanto tutti i problemi siano stati risolti, i limiti della squadra nella fase difensiva restano ancora piuttosto evidenti (quanta sofferenza sulle verticalizzazioni dei velocissimi attaccanti ospiti e quante opportunità di riaprire la gara offerte ai ragazzi di Grassadonia!) ma la condizione migliora e, con il recupero della condizione, riprendono a migliorare meccanismi di gioco che si erano pericolosamente inceppati. E giova pure, in questo contesto, il progressivo recupero dei tanti infortunati, e di quel Russotto, particolarmente, che, in questa categoria, si conferma, per cifra tecnica e personalità, elemento in grado di fare la differenza.
Caetano Calil (foto Barbagallo)
Prospettive che mutano? Vedremo ad Andria, dopo la sosta, se e fino a qual punto qualcosa sia davvero cambiato nel profilo del Catania, in attesa di interventi di mercato comunque imprescindibili se davvero si vuole provare a cambiare il corso di questa complicatissima stagione...

sabato 5 dicembre 2015

Benevento da applausi. Il Catania? Ma per favore...

Giovanni Lo Faro
Non era successo contro il Foggia (ai rossoneri di De Zerbi era mancato soltanto il gol), è successo contro il Benevento. Partite, le ultime due, sovrapponibili in modo impressionante con gli ospiti ad "occupare" gli spazi sul green del Massimino, e la formazione di casa incapace, nell'una occasione e nell'altra, di metterne in discussione la supremazia.
Davvero impressionante, per ricondurre l'analisi ai novanta minuti di questo pomeriggio, il possesso palla dei sanniti, che hanno sovrastato il Catania pure sul piano dell'organizzazione di gioco e della corsa, segnando tre gol (il secondo e il terzo in condizione di inferiorità numerica) e conquistando una vittoria che lo sportivissimo pubblico catanese non ha potuto fare a meno di sottolineare con applausi.
Fischi, invece, per il Catania, la prima battuta d'arresto casalinga dell'undici di Pancaro è giunta, peraltro, proprio nel momento in cui era chiamato a dimostrare che i balbettii degli ultimi tempi erano stati occasionali.
 S'interroghino, adesso, società e squadra,  provino ad individuare le ragioni di una crisi che non è soltanto di risultati e vedano se c'è modo di trovare i giusti rimedi.
Quello che è certo, senza un'inversione di rotta, difficilmente la squadra rosszzurra potrà considerare obiettivi che vadano al di là del mantenimento della categoria....
Per Peppe Pancaro (foto Barbagallo), non è un momento facile
.

lunedì 23 novembre 2015

Catania, quando vinciamo?

Giovanni Lo Faro

Lo sguardo perplesso di Peppe Pancaro (foto Barbagallo)
Il coretto, alla fine, l'hanno intonato i tifosi, delusi e, fors'anche, arrabbiati. Catania, quando vinciamo? Il Catania che non vince da cinque giornate sembra , infatti, aver dimenticato com'è fatta una vittoria, Dopo il Martina, superato peraltro con un pizzico di affanno al Massimino, una sconfitta e tre pareggi. Poco, perché l'azione di risalita della classifica potesse continuare. Nessun'accusa, ci mancherebbe, la squadra, che sconta una pesantissima penalizzazione, ha pur messo insieme venti punti, ma l'impressione è che qualcosa, da qualche tempo a questa parte, non stia girando  per il verso giusto. Pancaro esclude che si tratti di un problema di preparazione (fosse così, ci sarebbe davvero da preoccuparsi), né sembra dare molto peso alla questione-infortuni (contro il Foggia non erano disponibili Bastrini, Castiglia, Falcone e Russotto). Eccesso di presunzione, allora? Qualcuno non manca oggi di sottolineare quanto risulti, in certi frangenti, lezioso, l'undici rossazzurro, un modo come un altro, probabilmente, per ricondurre sulla strada della concretezza quanti si fossero oltremodo beati dei successi d'inizio stagione: per chiudere il prima possibile la pratica-salvezza e provare, non senza passare per il mercato di gennaio (che serva qualcosa, specie in avanti, è fuori discussione), ad alzare la mira.

venerdì 20 novembre 2015

Il Foggia di De Zerbi al Massimino: Catania, ci sei?

Giovanni Lo Faro
Beppe Bonanno, dg del Catania
Dal Martina al Messina, avevo titolato, per conoscere la verità sul Catania. Ed invece i cinque punti che, nelle ultime quattro partite, sono scaturiti da una vittoria (risicata quanto rocambolesca sui pugliesi allora di Incocciati al Massimino) e da due pareggi (l'ultimo, domenica scorsa, a Messina). non hanno sciolto i dubbi sulle prospettive della formazione di Pancaro (sconfitta, peraltro, in modo incredibile sul terreno della Juve Stabia e obbligata ad una rincorsa affannosa la settimana successiva nel derby con l'Akragas), in questa stagione di Lega Pro.
C'è ancora, il Catania, nessuno lo nega, ma sembra avere perso lo smalto delle prime gare, quando fu capace di azzerare i primi nove punti di penalizzazione (ne sarebbero arrivati altri due, subito dopo) e di proporsi come outsider credibile nella scalata al vertice della classifica.
Ora tocca al Foggia dell'ex De Zerbi testare la consistenza delle ambizioni dei rossazzurri (non ci saranno, nell'occasione, Castiglia, Bastrini, Falcone e Russotto, infortunati).  in una sfida  che rappresenta il clou della giornata: Catania, ci sei?

giovedì 22 ottobre 2015

Dal Martina al Messina: il Catania all'esame di maturità

Giovanni Lo Faro
  
Qualche perplessità la suscita la prima battuta d'arresto di un Catania (2-0 a Caserta) ch'era stato bravo a sprintare in avvio, azzerando la penalizzazione se non proprio gli effetti che continua a produrre sulla classifica.
 Dicono: sarebbe primo con la Casertana, l'undici di Pancaro, se non pesasse il -9 inflittogli dalla Giustizia sportiva, Ma il Catania primo non è, il fatto che abbia proposto ricorso all'organo di garanzia del Coni (la pronuncia tra una ventina di giorni) conta fino ad un certo punto.
 E questo senza dire dell'ipotesi, da qualche parte considerata, che il passo falso del Pinto non sia stato proprio occasionale e che qualcosa sia ancora necessario rivedere, nelle scelte di mercato oltre in quelle che attengono all'organizzazione di gioco, perché l'obiettivo di una pronta risalita non venga compromesso o non risulti, alla lunga, più complicato del previsto.
 Bello e perentorio e incoraggiante, ripeto, l'avvio, ma è sulla distanza e in funzione della prospettiva di puntare la vetta che vanno valutate risorse e potenzialità, unitamente all'adeguatezza di una preparazione che risulti finalizzata al vincere comunque più che al vincere subito.
Sotto questo aspetto,significative saranno le risposte che verranno dai prossimi impegni: con Martina e Akragas al Massimino, con Juve Stabia e Messina in campo esterno; saranno capaci, Pancaro e i suoi, di dare le risposte che tutta la città sportiva si attende?
, Nino Pulvirenti,presidente e attuale proprietario del club , c Beppe Bonanno, già bandiera dell'Acireale, oggi direttore generale di Catania

domenica 20 settembre 2015

Il Catania, all'esordio in Lega Pro, passa a Matera: la catarsi comincia nel migliore di modi

Giovanni Lo Faro

Al primo impatto con una categoria nella quale non più tardi di due stagioni addietro mai avresti immaginato di ritrovarlo, il Catania riesce a fare vibrare le corde dell'orgoglio e della dignità. E i colori (il rosso e l'azzurro della maglia, in questo caso) si coniugano con i valori dello sport (ecco spiegata la nuova intestazione di questo blog), quelli che vorremmo linfa di questo calcio che rischia di piacerci sempre di meno.
Lo Stadio Massimino (foto d'archivio)

Poca tivù (le immagini, anche quelle passate su Telecolor, sono state veicolate, in streaming, da Sportube), numerazione classica delle maglie (dall'uno all'undici, per intenderci), ma, in compenso, i novanta minuti hanno favorito una buona rassegna del calcio nazionale, di quel calcio che ai più alti livelli fatica sempre più a trovare spazio.
Di stelle non ce n'erano ma la prova, vigorosa e a bella a tratti, del neonato undici rossazzurro, è bastata a dare un senso al pomeriggio: per il Catania a Matera tre punti pesantissimi che valgono a ridurre di un terzo l'handicap pagato alle scelte sbagliate del suo vecchio presidente, ed a porre le premesse per una risalita che avrebbe il valore della catarsi...

sabato 23 maggio 2015

Il Catania ci mette una pezza, salva la B e attende il progetto di rilancio

Giovanni Lo Faro
 Tra il Carpi neopromosso e il Catania promosso mancato, si è giocata ieri la classifica partita di fine anno. Novanta minuti fatti di nulla, privi di significato e di emozioni. Ai rossazzurri serviva un punto per blindare la categoria e un punto hanno ottenuto (senza troppo faticare, per la verità), agli uomini di Castori, da tre giornate in A, bastava non dare seguito alla sconfitta del Curi e chiudere dignitosamente una stagione esaltante.

Niente applausi per il Catania al termine di una stagione da dimenticare
 Aggiungere qualcosa? Sarebbe inutile, la salvezza non è un sicuramente un grande traguardo per una squadra costruita per ben altri obiettivi e che attende, adesso, di conoscere futuro e prospettive: c'è un progetto di rilancio per questo Catania? E per quali scelte, d'impianto organizzato e tecnico, è destinato a passare? L'attesa è cominciata...

sabato 16 maggio 2015

Il Cittadella è ...Real, il Catania perde la faccia e rischia davvero i play out

Giovanni Lo Faro

Un caro amico, uno tra i più stimati dei tanti che negli anni della Serie A avevo modo di incrociare sugli spalti del Massimino e che non vedevo da tempo (quest'anno le mie frequentazioni dell'impianto catanese si sono ridotte a ...una, la gara d'avvio con il Lanciano, emblematica quanto mai di quel che sarebbe stata la stagione dei rossazzurri in B), rivisto per caso proprio alla vigilia della "sfida" con il Cittadella, aveva profetizzato: "Ci attende il Real Cittadella, ma noi dobbiamo salvarci, quindi...". Bene, il Cittadella, nei novanta minuti della sfida di questo pomeriggio, è riuscito a confermarsi davvero ...Real: a difesa della categoria, che rischiano comunque di lasciare da qui a venerdì prossimo, i patavini ci hanno messo orgoglio e dignità, valori che la Nord, tanto appassionata quanto arrabbiata, ha inutilmente invocato dal Catania. Ha vinto, l'undici di Foscarini, e lo ha fatto con pieno merito, tanto che alla fine i tifosi di casa non hanno esitato di tributargli applausi sinceri ancorché intrisi di stizza e rabbia. E adesso? Si fosse giocata l'ultima di campionato, avremmo suggerito al Catania di andarsi a nascondere, ma c'è il neo promosso Carpi da affrontare venerdì prossimo e una categoria da salvare per l'onore della città e della maglia: fino a qual punto si può sperare in un sussulto di orgoglio?
Era cominciata così: come finirà?

sabato 9 maggio 2015

Catania tramortito a Brescia: un'altra pagina amara di una stagione da dimenticare

Giovanni Lo Faro

Il Catania evita d'un pelo la manita al Rigamonti ma il ceffone rimediato da parte di un Brescia orgogliosissimo è di quelli che tramortiscono. L' undici di Marcolin entra nella sfida con atteggiamento imbarazzante non considerando minimamente che il gap che le rondinelle denunciavano era reso più vistoso dalle penalità sofferte (-6 per violazioni amministrative) e che
Marcolin amaro nel dopopartita (foto Barbagallo)
la differenza di cifra non era così marcata come un esame superficiale - della classifica e delle situazioni - potrebbe far credere.
Di fatto, errori di valutazione, carenza di motivazioni, gambe di nuovo molli, scelte tattiche sbagliate e cambi tardivi, o, se volete, la somma di tutte  le componenti appena elencate, costano al Catania una sconfitta pesantissima e un triplo salto all'indietro che rischia di fare dell'ultimo impegno della stagione - al Massimino sarà di scena il Cittadella - un vero e proprio spareggio-salvezza.

venerdì 8 maggio 2015

Niente giovani a Brescia, Il miglior Catania (out Del Prete e Mazzotta) cerca i punti-salvezza

Giovanni Lo Faro

Marcolin, la salvezza del Catania passa da Brescia
L'ufficio stampa del Catania calcio ha da poco reso nota la lista dei convocati per la trasferta di Brescia. Ne fanno parte ventuno giocatori: i portieri Ficara, Gillet, Terracciano; i difensori  Belmonte, Capuano, Ceccarelli, Parisi, Sauro, Schiavi; i centrocampisti  Castro,  Chrapek, Coppola,  Escalante,  Martinho,  Odjer,  Rinaudo, Sciaudone, gli attaccanti  Barisic,  Calaiò, Maniero,  Rosina. In pratica, a parte l’infortunato Del Prete e lo squalificato Mazzotta, i migliori ci sono tutti, a dimostrazione che Marcolin prende sul serio l’impegno che domani pomeriggio attende i rossazzurri al Rigamonti: il Brescia ha un piede in Lega Pro, ma il Catania, che salvo ancora non è, non può permettersi di tornare a casa a mani vuote.

lunedì 27 aprile 2015

Catania pensa a salvare la B, per i sogni non c'è più tempo!

di Giovanni Lo Faro

Le ultime speranze del Catania, non sai bene quanto fondate, di agganciare la zona play-off, si spengono al Dall'Ara, in una piovosa serata di fine aprile. I rossazzurri di Marcolin, appena fuori dal tunnel della salvezza (questa sì, basterà poco perché risulti cosa fatta), si sono arresi al Bologna: gol di Cacia e Sansone, partita quasi mai in discussione.
Da qui alla fine (restano da giocare soltanto quattro gare), la squadra etnea dovrà badare a conquistare i tre-quattro punti che ancora le mancano per mettersi al riparo da brutte sorprese e, subito dopo, a programmare per bene la nuova stagione,
 Senza ripetere, se possibile, gli errori che hanno condizionato quella che si va a chiudere, il rischio che la B diventi una palude è tutt'altro che trascurabile...
Calaiò, espulsione fatale.

mercoledì 4 marzo 2015

La "zanzara" De Luca torna a pungere, svanisce in extremis il sogno del Catania

Giovanni Lo Faro

C'entrerà di sicuro il Bari, con il suo tiki-taka (o giro palla, se preferite) indisponente e, nell'occasione, piuttosto inconcludente ma occorre riconoscere che, stavolta, il Catania non ha demeritato. Facendo di necessità (le assenze di Schiavi, Coppola, Maniero, Calaiò e Martinho) virtù (gli inserimenti di Capuano e di un ottimo Odjer, soprattutto), Marcolin ha variato l'assetto della squadra che è parsa più disinvolta, oltre che nei movimenti, nel presidio degli spazi. poco o nulla concedendo al Bari nella prima frazione di gioco nella quale avrebbe sì potuto capitolare in un paio di occasioni ma nella quale ha pure sprecato con Rosina un'occasione più unica che rara per passare in vantaggio.
Cosa che, invece, riuscirà, nella ripresa, al giovanissimo Rossetti, bravo ad involarsi sull'assist di Rosina e a trafiggere l'estremo difensore biancorosso. Sfatato il tabù-trasferta? Macché. In pieno recupero, un errore di Sciaudone, spiana la strada alla "zanzara" De Luca, sogno proibito del primo Catania di Maran: 1-1, la classifica si muove ma la strada della salvezza è ancora lunga e complicata.

Marcolin (foto Barbagallo)  stavolta può applaudire il suo Catania

sabato 28 febbraio 2015

Passa il Frosinone, Catania di nuovo ultimo!

Giovanni Lo Faro

Corsi e ricorsi di un'altra stagione di calcio amaro riportano il Catania in fondo alla classifica dove si era venuto a trovare nell'ultima tranche della gestione-Sannino e dove è stato capace di ritrovarsi dopo l'illusorio tentativo di risalita operato con l'avvento di Marcolin. 
Il tecnico di Brescia come il suo predecessore di Ottaviano, l'uno e l'altro come il povero Pellegrino, obbligato forse a pagare per colpe che non aveva: difficile non trovare elementi di corrispondenza tra esperienze diverse, certo, ma, negli esiti, sicuramente sovrapponibili.
Oggi, con il Frosinone (visto che squadra, quella di Stellone?) al Massimino, quello che si era temuto si è puntualmente verificato: troppo facile per la formazione ciociara avere ragione di un Catania sempre in debito di fiato, alla distanza. 
Oggi c'è chi parla di progetto sbagliato, e non si può certo dire che abbia torto: ma chi ha sbagliato? E chi l'ha aiutato a sbagliare? Interrogativi a cascata, interrogativi inquietanti. Come l'ultimo: verso quale approdo, il Catania?
Pulvirenti e Cosentino, non è più tempo di sorrisi

domenica 22 febbraio 2015

Catania, tutto come prima: un'altra trasferta, l'ennesima sconfitta:

Giovanni Lo Faro
Venti minuti o poco più di tiki-taka, venti minuti di inutile possesso palla. Poi, il Pescara ha preso il controllo della partita e l'ha mantenuto anche quando una grossa ingenuità di Pasquato l'ha costretto a giocare il secondo tempo in inferiorità numerica. Rientrata in campo, anzi, con un incredibile piglio battagliero, la formazione di Baroni ha irretito il Catania fino a frastornarlo con il suo calcio senza fronzoli.
Fraseggio rapido e svelto, gli adriatici, sempre primi sulla palla, hanno cominciato a insidiare la porta di Gillet che, in pieno recupero, ha dovuto arrendersi ad un eurogol di Sansovini. Sul piatto la squadra di Marcolin (a proposito: incomprensibili davvero i cambi del tecnico che ha richiamato in panchina prima Maniero poi Calajò con la conseguenza di ritrovarsi senza argomenti quando gli è toccato di provare a riprendersi il risultato), in un finale convulso, è riuscita a metterci soltanto un colossale errore di Martinho a tu per tu con Fiorillo,
Uno a zero per il Pescara: il Catania ritorna al passato. Altro che speranze di risalita, qui si tratta di salvare la categoria. E non senza aver fatto prima un bel bagno di umiltà.
Marcolin (foto Barbagallo) stavolta non può battere le mani

martedì 17 febbraio 2015

Il Crotone frena il Catania, pari risicato per gli etnei

Giovanni Lo Faro
 Passo indietro. Nel risultato (sul quale pesano comunque alcune decisioni arbitrali non proprio convincenti) e, soprattutto, nella prestazione. Non è stato, insomma, quello che è passato ieri sera sul green del Massimino il Catania che aveva fatto scempio di Pro Vercelli e Perugia (sei gol in due partite, nessuno al passivo) e che sembrava deciso a sfruttare l'occasione del terzo impegno casalingo di fila (a Modena non s'è giocato) per avvicinare la zona play off.
Il rapido vantaggio di Torregrossa (rivedetela, l'azione,  e di qualcosa vi ricorderete) e la buona organizzazione di gioco del Crotone, orchestrato in panchina dall'ex Drago (ecco un allenatore da prendere in seria considerazione), hanno cambiato subito il corso della partita: il Catania ha dovuto fare i conti con la munitissima retroguardia ospite oltre che con la bravura dell'ex acese Cordaz e  la risalita, a mano a mano che i minuti passavano e la lucidità scemava, s'è prospettata piuttosto problematica.
Se poi aggiungete che, sul piano della corsa (visto che bel giocatorino Maiello, scuola Napoli?), gli uomini di Marcolin qualcosa finivano con il concedere all'avversario e che da qualche elemento (Calaiò, Rosina, lo stesso Coppola) non arrivavano i contributi abituali, capirete come sia stato necessario spingersi oltre il novantesimo per il gol liberatorio: incornata di Castro (buon ritorno, quello del Pata), sconfitta evitata sul filo di lana, ma classifica che continua a preoccupare.
Maniero, ieri all'asciutto, si rifarà a Pescara?

sabato 31 gennaio 2015

Il "nuovo" Catania vince e convince

Giovanni Lo Faro

Maniero-Calaiò  poi Gillet, Merita la squadra, che guadagna fiducia e convinzione, ma, soprattutto, meritano i due attaccanti, più che mai nel ruolo di principi del gol,  e il portiere belga, ex Bari-Bologna-Torino, che ha chiuso a doppia mandata la porta neutralizzando,con interventi tanto spettacolari quanto efficaci, le numerose occasioni create dal Perugia per rientrare in partita. 
Vince 2-0 il Catania, non fa sfracelli come nell'occasione della gara con la Pro Vercelli (ben altro era, in quest'occasione, l'avversario), ma mette in saccoccia altri tre punti che, se non modificano più di tanto la classifica (le imprese di Latina e Cittadella fanno sì che l'ultimo posto, occupato adesso dal Crotone, rimanga ad appena tre lunghezze), creano i presupposti per la risalita. In questo senso, decisivo sarà il match di Modena: se vuole cambiare il segno di questa stagione, la formazione di Marcolin deve cominciare a correre e a fare risultato pure in trasferta.

Calaiò (nella foto di Franco Barbagallo) indica la strada




giovedì 22 gennaio 2015

Catania made in Italy: è l'ora del riscatto

Giovanni Lo Faro

Tutti a casa. Detto (e da noi, tra i primi), fatto, Pressata dall'urgenza ('c'era il rischio di mandare tutto a catafascio) e dalla piazza (la prima a recepirla, serve ammetterlo, e senza mezzi termini), il Catania, coglie l'opportunità dell'ultima finestra di mercato per rifare, e dalle fondamenta, una squadra che, obbligata a riscattare un'annata fallimentare, aveva clamorosamente fallito la consegna. 
Fabian Rinaudo (nella foto), il sopravvissuto.

Altro che A, altro che ritorno immediato nel calcio che conta. Lo spettro della C (la chiamano, oggi, Lega Pro, ma è soltanto un eufemismo) ha agitato, e ancora agita, i sonni dei tifosi che adesso, dopo il repulisti operato dal club di via Magenta, sperano che la squadra, rifatta per otto undicesimi, ritrovi la strada maestra e si tiri fuori d'impiccio, e  al più presto possibile, 
Il, primo test domani, con la Pro Vercelli di scena al Massimino. Catania a misura della categoria, Catania made in Italy (l'infortunio di Martinho e la squalifica di Spolli fanno sì che, contro i piemontesi, l'unico argentino in campo sia Rinaudo) :saprà subito convincere?

sabato 17 gennaio 2015

Catania sempre più giù: tutti a casa!

 Giovanni Lo Faro
Il Catania non riparte, tutt'altro. L'undici da poco affidato a Marcolin (il tattico della gestione-Mihajlovic, dicono: ma a nessuno è venuto in testa che ai rossazzurri servirebbe soprattutto un allenatore?) frana al "Guido Biondi" di Lanciano e, stavolta, senza la benché minima attenuante: squadra fantasma, molle, senza corsa, senza idee e, di riflesso,
senza prospettive.
Cosa dire? Scegliamo, per la terza volta di fila, la via del silenzio. Non senza un invito a chi di dovere: ma ci vuole proprio tanto a mandare  tutti a casa?

venerdì 2 gennaio 2015

Catania, arriva Marcolin: la scelta giusta?

Giovanni Lo Faro

Se la notizia è vera (e, considerando la fonte, potrebbe davvero essere vera), toccherà a Dario Marcolin prendere in carico il Catania, e la gran mole dei problemi che porta con sé, dopo le dimissioni di Beppe Sannino e l'interregno di Pellegrino. Se la notizia è vera, il tentativo di rimettere insieme i cocci di una squadra che ha perso strada facendo prospettive e identità, toccherà ad un tecnico che, sulla panchina rossazzurra, ha vissuto, da secondo di Mihajlovic, una buona esperienza nella stagione 2009-10, ma che, lasciata Catania, non ha avuto molta fortuna tanto che l'ultimo anno ha finito con il trascorrerlo da opinionista (apprezzato, questo sì), davanti alle telecamere di Sky: la soluzione giusta?