sabato 18 ottobre 2014

Tre colpi in testa, Catania tramortito a La Spezia

Giovanni Lo Faro
Altroché colpaccio! Il Catania incassa a La Spezia la quinta sconfitta della stagione, la terza di fila dopo Frosinone (in trasferta) e Bari (domenica scorsa al Massimino) e se non precipita all'ultimo posto lo deve all' Entella (stoppata dal maltempo la settimana scorsa, la matricola ligure soltanto lunedì prossimo tornerà in campo a Cittadella).
Sconfitta pesantissima, in fondo ad una settimana di polemiche e di promesse, e prospettive ancora più buie, se possibile. Decimata da infortuni e squalifiche (di turno Gyomber la prossima volta), la squadra di Sannino è costretta ad attingere al vivaio, ma i vari Parisi e Garufi e lo stesso Carillo, schierato nei minuti finali, non gli garantiscono che contributi di buona volontà: lo Spezia fa un figurone e, se anche l'arbitro gli dà una mano (inesistente il fallo da rigore su Catellani, ex dal dente avvelenato e autore di una doppietta), non si può dire, alla fine, che abbia rubato qualcosa.
Dopo-partita amaro, l'ennesimo: si attendeva Sannino, negli spogliatoi, è arrivato soltanto uno scarno comunicato dell'Ufficio Stampa che ha annunciato il silenzio di tutti i tesserati della società rossazzurra.
Nessun portavoce, né l'ad Cosentino, oggi in panchina, né il presidente Pulvirenti: ma davvero, in questi casi, il silenzio è la migliore risposta?
                         

A La Spezia un altro boccone amaro per i tifosi rossazzurri

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