sabato 25 ottobre 2014

Il Vicenza gioca, il Catania vince e lascia l'ultimo posto

Giovanni Lo Faro

Gioca, e anche piace, il Vicenza. Piace il suo avvio, la sua capacità di entrare subito in partita, il buon fraseggio del suo centrocampo nel quale Fabio Sciacca fa bene la sua parte. Cocco firma la prima occasione, lo imita subito dopo Sciacca. Il Catania? Per un bel po' se ne sta a guardare. Frenato dalla paura, l'undici di casa non riesce a prendere in mano il pallino della partita: ai punti, il primo tempo andrebbe ai berici, decisamente. E però è proprio nella prima frazione di gioco che la partita trova la svolta: fuori Ragusa, oggetto del desiderio della tifoseria rossazzurra, la formazione  vicentina vede dimezzato il suo potenziale d'offesa. Non solo. In avvio di ripresa, il Catania passa: Calaiò inventa, Cani, che s'era già fatto ammonire, trova la zampata a porta sguarnita. Uno a zero, il Catania, che all'intervallo era stato subissato di fischi, recupera slancio se non l'amore del Massimino: Rosina non "chiude" la partita, fallendo il secondo rigore di fila, ma l'espulsione di Sbrissa (fallo da ultimo uomo) ne segna il corso. In dieci, il Vicenza fatica  a sostenere l'offensiva della formazione di Sannino che raddoppia con Calaiò (altro rigore, l'ottavo concesso ai rossazzurri in questo faticosissimo avvio di stagione) e triplica con Martinho. Partita chiusa, l'assalto finale dei biancorossi di Lopez vale il gol di Garcia Tena in pieno recupero e un'altra occasione clamorosamente fallita dallo stesso pibe de oro vicentino a tu per tu con l'ex Frison. Il solito finale alla Rocambole stavolta non punisce il Catania che i tre punti li ha già messi in cassaforte e può pensare ad avviare la risalita.

Rosina, secondo errore dal dischetto


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