Giovanni Lo Faro
Due gol-gioiello nel contesto di una partita tutto sommato
gradevole, specie nel secondo tempo, quando le due squadre hanno provato a
superarsi dopo una prima frazione di gioco sostanzialmente di studio. Pietro
Infantino, all’esordio sulla panchina granata, prova a rivoltare la squadra
come un calzino. Non c’è Cocimano (assenza, questa, di non poco conto), ma il
nuovo nocchiere granata va oltre la necessità di sostituire il suo giocatore
più eclettico e la sua mano tocca un po’ tutti i reparti, dalla difesa (ecco Sciannamè
al posto di Danone) al centrocampo dove sceglie di puntare su Lo Nigro e
Palermo oltre che su Lombardo, esterno di difesa aggiunto in fase di non
possesso, e all’attacco dove Scapellato fa reparto con Testardi e Barraco. Quasi
una rivoluzione, insomma, con qualche riflesso non pienamente positivo, per
lunghi tratti, specie in avvio di ripresa, l’Acireale soffrirà a centrocampo l’uomo in più di
una Vibonese ben orchestrata da Obodo. Primo tempo fatto di nulla, più
pericolosa la formazione di Sasà Campilongo, ma l’Acireale tiene campo. Qualcosa
cambia, invece, nella ripresa, la squadra ospite prende fiato e, di fatto, fa la
partita. L’Acireale si procura due buone opportunità con Aloia e Testardi
(palo, ma l’azione era viziata da fuori gioco) prima che i rossoblù ospiti
colpiscano: da destra Da Dalt, la girata di Allegretti è da applausi. A questo
punto Infantino, che nel finale del primo tempo aveva sostituito Scapellato con
Aloia, ridisegna il centrocampo, gettando nella mischia Trippa e Gualdi.
Acireale sempre sul 4-3-3, arrabbiato, però e deciso a risalire. Il pari di
Aloia (splendida deviazione di testa su assist di Barraco) premia giustamente i
granata che, nel finale, con Lordi in campo, sfiorano il gol del successo, ma
la palla liftata di Barraco su calcio piazzato sfiora l’incrocio dei pali della
porta ospite.
Esultanza granata dopo il gol di Aloia |
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