Giovanni Lo Faro


L’Acireale batte il Giarre e ritrova la vetta,
in condominio con San Pio e Milazzo. Non è stato -diciamolo subito - un successo facile, i granata, che si
lasciavano alle spalle una settimana tormentata (la sconfitta di Milazzo, per
il modo in cui era maturata, aveva indotto i gruppi organizzati della tifoseria
a prendere le distanze da società e squadra) dalla quale c’era il timore che
non riuscissero a venir fuori senza danno. E, a giochi ancora aperti, sarebbe
stato francamente un peccato.


Su questi presupposti, non v’è dubbio che il 3-1
con il quale ha liquidato il Giarre al termine di un derby comunque combattuto
(anche quando gli ospiti, sotto di due gol, si sono ritrovati inferiorità
numerica) assume un valore inestimabile, nella misura in cui consente alla
formazione di Peppe Anastasi di agganciare in vetta le due battistrada
(incredibile la classifica del girone B dell’Eccellenza, con cinque squadre in
un punto!) e di riproporre, qualora qualcuno ne avesse dubitato dopo le ultime
non proprio brillanti prestazioni, la propria candidatura al successo finale.
Non
è stata, credo d’averlo fatto già capire, una vittoria facile, quella sul
Giarre, squadra agile, svelta e ben messa in campo, e questo torna a merito dei
granata che hanno dovuto fare i conti, oltre che con un avversario tutt’altro
che arrendevole e mai domo, anche con una condizione mentale che, specie in avvio
(muto il Tupparello, freddo e indispettito, pure), ne ha parecchio
condizionato la prestazione. Il gol di Fusciello, arrivato alla mezz’ora, dopo
che Strano aveva colpito in pieno la traversa, e il successivo raddoppio di
Concialdi hanno prodotto l’effetto di rasserenare la squadra e di riportare un
pizzico di entusiasmo sulle tribune.


In vantaggio di due gol, e con un uomo in
più per l’espulsione di Napoli, l’Acireale ha però fallito una serie
incredibile di occasioni che gli avrebbero consentito di mettere al sicuro il
risultato, rischiando un tantino nel finale quando una leggerezza difensiva ha messo
Compagno nella condizione di battere Ferla e di ridurre lo svantaggio. E fino a
quando, in chiusura di partita, Strano non s'è inventato quel pallonetto che ha lasciato di
stucco il portiere ospite per il 3-1 finale, si è persino temuto che certi fantasmi potessero tornare
ad aleggiare sul Tupparello.
Tre a uno, vetta recuperata e qualche applauso. che non guasta, per i granata nel momento in cui hanno salutato il pubblico: non poca cosa, viste le premesse.
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