Brillante come di rado lo si era visto, il Catania impatta nel migliore dei modi la sfida con il Catanzaro, fanalino soltanto per caso, e la prima sensazione è che Rigoli abbia trovato ormai il bandolo della matassa. Niente esperimenti, squadra riproposta uguale negli uomini e nell'assetto per la terza volta di fila. Manovra che fluisce lungo le linee esterne e che sulla catena di sinistra trova subito accelerazioni significative: Djordjevic affonda, Mazzarani ispira e pennella, sulla palla, dopo due tentativi fuori tempo, è decisiva la zampata di Biagianti. Il capitano fattosi bomber, che esulta come mai sotto la curva, accende tifosi e squadra.
L'esultanza di Mazzarani |
Il Catania rischia subito su una incornata di Cunzi, poi si libra in volo. Le occasioni fioccano, una dietro l'altra, gli errori sotto rete purtroppo ...pure. Il Catanzaro così la scampa e si riorganizza, facendosi largo lungo l'out di sinistra dove Di Cecco fatica un tantino con Cunzi. E non è un caso che le azioni da gol confezionate dai giallorossi in questo frangente, compresa quella che consente a Tavares di pareggiare, scaturiscano proprio da quella zona di campo.
Non va oltre, però: l'undici di Zavettieri e il Catania in pieno recupero lo beffa: Biagianti, ispiratissimo in questo momento della stagione, rovescia il fronte e imbecca Mazzarani che uncina di precisione ad un passo dalla linea: 2-1.
L'espulsione di Prestia |
Prestia espulso polemizza con il pubblico |
Catanzaro con rabbia, dopo l'intervallo, la partita si fa dura, i falli non si contano. Parisi rileva l'infortunato Djordjevic, Un quarto d'ora di sterile supremazia ospite, poi il calcio finisce dietro le quinte: Cunzi crolla a terra dopo un contrasto con Di Cecco, gli animi si surriscaldano, si scatena la rissa. D'Apice, giovane direttore di gara aretino, sventola il rosso prima a Bergamelli poi a Prestia che lasciando il campo commette l'errore di polemizzare con il pubblico della tribuna. Fuori pure Rigoli, non si capisce
bene perché.L'esultanza di Di Grazia dopo il 3-1 |
Restano da giocare poco più di venti minuti nei quali, però, di calcio se ne vedrà pochissimo (il gol, splendido, di Andrea Di Grazia che consente al Catania di blindare il risultato, la grande parata di Pisseri su Cunzi lanciato a rete), sotto gli occhi dei diecimila del Massimino passa una partita d'altri tempi, di una serie C che sembrava dimenticata. Più calci (arriveranno altre tre espulsioni: Drausio, Di Bari e, un minuto prima dello scadere dei sei minuti di recupero, Pasqualoni) che calcio, ma i tre punti che un Catania determinatissimo e tutt'altro che arrendevole consegna alla sua classifica hanno un valore inestimabile.
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