Ci risiamo. Il Catania perde ad Avellino (sesta sconfitta della stagione, la quinta in trasferta) e si ritrova al punto di prima, più vicino al fondo che alla testa della classifica, dove, caduto il Bologna a Livorno, svetta solitario il Carpi (quarta vittoria di fila per gli emiliani di Castoldi che contano esattamente il doppio dei punti degli etnei), a conferma di quanto dissacrante sia questa Serie B che porta con se forti connotati di italianità e nella quale contano sempre meno blasone e nomi.
Corsa e muscoli, qualità quanto basti, ecco quello che serve. Se ci fate caso, le doti che ha messo in campo l'Avellino che non s'è dovuto affannare granchè per mettere sotto un avversario tanto titolato quanto presuntuoso.
Rigore di Castaldo (giocatore, questo sì, di buona cifra) in avvio, i tentativi degli uomini di Sannino (alcune scelte del tecnico, in quanto a uomini e ruoli - hanno lasciato perplessi) di rimettere in equilibrio il risultato sono risultati sterili e, comunque, improduttivi.
Catania al punto di prima. O quasi. La partita di sabato prossimo con il Varese al Massimino (out Peruzzi, Sannino spera di riavere Rosina, la cui assenza al Partenio ha pesato tantissimo), offrirà ai rossazzurri un'altra buona opportunità di risalita in attesa dell'esame-qualità di Trapani, contro l'orgoglioso undici di Boscaglia. Staremo a vedere.
Frison (foto Barbagallo) ha provocato il rigore che ha deciso la partita |
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