domenica 3 marzo 2019

CATANIA, SOLTANTO UN PARI CON IL POTENZA MA PIACE LO SPIRITO BATTAGLIERO DEGLI UOMINI DI NOVELLINO

Giovanni Lo Faro
Meno semplice del previsto. Piuttosto complicato, anzi. Perché il Potenza conferma di valere, e non poco. Il Catania, che deve smaltire le scorie della sconfitta di Viterbo, poco manca faccia le spese, anzi, della buona vena dei lucani di Peppe Raffaele. Che giocano un buon calcio, e un tempo e passa irretiscono l’undici da poco affidato a Walter Novellino.  Rischiano, pure, in avvio su qualche rapida fiondata sulla catena Carriero-Manneh, ma il rigore fallito da Lodi (ma quando mai a mezz’altezza le conclusioni dal dischetto di Ciccio) dà loro fiato nella stessa misura in cui fa precipitare nella sfiducia la formazione di casa. 
Il cambio di guida tecnica e gli accorgimenti escogitati da Monzon? Neanche a parlarne, il Catania rimane avvolto in quel clima di sfiducia che gli spalti vuoti a metà del Massimino rischiano di accentuare. Facile così che il Potenza prenda il largo, trovando sul campo ampiezza e profondità di manovra. Il gol di Giosa scaturisce sì da un piazzato, ma costringe i rossazzurri a giocare in salita, con tutti i rischi connessi. 
Novellino annusa il rischio, e rivolta come un calzino la squadra: Angiulli, che era il pendant di Manneh a sinistra, resta negli spogliatoi, tocca a Di Piazza il compito non facile di dare ossigeno al Catania e alimento alla sua voglia risalita. 
Di Piazza, quindi, poi Marotta (su un Curiale volenteroso ma ingenuo, ahilui, anche nel farsi beccare in una plateale quanto inutile battibecco con il suo avversario diretto: cartellino giallo e, visto che era in diffida, sfida di Catanzaro che salta), il Catania cresce in tono oltre che in convinzione nella stessa misura in cui si attenua la baldanza dell’undici di Raffaele. 


Il pari arriva su una zampata di Di Piazza imbeccato da Marotta, e ha l’effetto, in un Massimino che si infiamma, di dare slancio alla squadra. E se il Potenza prova a liberarsi dall’assedio avvicinandosi pericolosamente all’area di Pisseri, è del Catania l’occasione più ghiotta per ribaltare la partita: Di Piazza se ne va di forza, l’affondo è perentorio, la conclusione (con Marotta che si era inutilmente liberato a destra) …su Breza.
 Finisce uno a uno, ma gli applausi arrivano lo stesso, e non soltanto per Novellino: rinasce la fiducia? In vista di Catanzaro e della partitissima con la Juve Stabia c’è proprio da augurarselo… 


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