Giovanni Lo Faro
Nel
bene e nel male, Ciccio Lodi. Se il Potenza potè farla franca, alla fine, per
un suo errore dal dischetto (e non senza essersi permesso di mettere a rischio lo stesso esordio di Walter Novellino sulla panchina
rossazzurra), la Juve Stabia, leader non certo per caso di un torneo che fin
qui l’ha vista protagonista indiscussa, perde, sul terreno del Massimino,
quell’imbattibilità che ne aveva fatto una stella nel panorama calcistico
europeo grazie ad uno splendido "piazzato" dagli undici metri del numero dieci rossazzurro.
Al di là del gol che poi ha deciso la partita
e dei tre punti che ha consegnato al Catania, rilanciandolo nella rincorsa al
vertice della classifica, Ciccio Lodi, è stato protagonista di una splendida
prestazione, meritandosi il tributo d’affetto del suo pubblico quando
Novellino, a pochi minuti dalla fine, l’ha sostituito con Valeau.
Giocatore
importante Lodi (“i giocatori importanti- aveva detto alla vigilia Novellino, richiamando le parole di un gigante
della panchina come Nils Liedholm - fanno vincere le partite”j, come giocatori
importanti si sono confermati Giovanni Marchese e l’ex foggiano Vincenzo Sarno.
Ripescato dal tecnico di Montemarano dopo sei mesi trascorsi nel dimenticatoio,
l’ex ragazzo di Delia, ora calciatore di grande esperienza e aspirante
allenatore, per una buona mezzora è
stato protagonista di una prestazione impeccabile, l’interpretazione delle due
fasi di gioco è stata apprezzata daile tribune. E buon protagonista è stato,
nello scampolo di gara che ha giocato, pure Sarno, velocità, fantasia, abilità
nell’uno contro uno, roba per palati fini, insomma.
La
partita? Vibrante, combattuta, giocata senza esclusione di colpi, da una
squadra e dall’altra. Meglio, forse, la Juve Stabia, sicuramente più squadra al
momento rispetto ad un Catania che sta lentamente ritrovando la sua identità ma
che nella sfida ha avuto il merito di entrare con furore, trascinato da quel
combattente di razza che è stato, ed ancora è, il suo tecnico, pronto a
compensare, con il cuore, l’orgoglio e la determinazione, le incertezze che
ancora residuano dopo un cammino spesso contraddittorio. E, con tutto il
rispetto per l’apprezzatissimo undici di Fabio Caserta (che giocatore, Carlini),
non si può dire alla fine che l’undici di casa la vittoria non l’abbia
meritata...