Pietro Lo Monaco a tutto
campo. In conferenza stampa, l’ad del Catania contestualizza il momento della
squadra rossazzurra non senza prima spiegare la linea scelta dalla società nell’imminenza
della sfida di sabato prossimo con il Lecce.
“Come al solito non è
assolutamente un silenzio stampa, il nostro, ma considerando che ci attende un
appuntamento delicato, abbiamo preferito che allenatore e giocatori pensino solo a preparare la gara
con i salentini”.
Punto e basta sull’impegno
di sabato, e spazio agli altri temi, il mercato in primis.
“Leggo poco di questi tempi,
ma quel poco che leggo mi fa incavolare. Così ho pensato di puntualizzare
alcune cose. Noi non dovevamo fare nemmeno un’operazione sul mercato, dovevamo soltanto
cedere alcuni uomini perché i loro ingaggi non gravassero sul bilancio della società.
Questa degli over è una normativa che mette in difficoltà le società il cui
patrimonio rischia di depauperarsi”
“Noi – aggiunge - abbiamo
fatto alcune scelte, facendo partire Anastasi e Pozzebon e prelevando Ze Turbo per completare l’organico
in attacco; avevamo un vuoto in difesa e abbiamo preso Blondett. Non ci
aspettavamo la grana improvvisa di Da Silva che, due giorni prima della partita
con l’Akragas, ci ha detto che non poteva continuare a giocare qui con uno
stipendio basso e che voleva tornarsene in Brasile: lo abbiamo sostituito con Fornito,
un giocatore che gode della nostra fiducia. Calil? Il suo obiettivo era
sicuramente quello di restare qui se è vero come è vero che ha rinunciato a
tutte le proposte che gli abbiamo fatto, sarebbe potuto andare, alla fine, alla
Sicula Leonzio, ci saremmo accollati una parte del contratto da stipulare con
il club bianconero ma non c’è stato verso di convincerlo”.
La rabbia per la sconfitta
di Caserta, infine:”Siamo amareggiati per questo inizio, lo sognavamo sicuramente
diverso, ma non possiamo vivere la sconfitta come una ipotesi di fallimento, questo
sarebbe un atteggiamento pericoloso. Capisco che la piazza è stanca di
aspettare, ma noi stiamo facendo del nostro meglio. Abbiamo, a detta di tutti,
una squadra forte, non faremo una passeggiata, ma se creiamo un ambiente
compatto possiamo giocarcela. Andremo in B? Questo non posso dirlo, non sono
mago Zurlì”.
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