domenica 27 agosto 2017

Il Catania non dispiace, ma con il Fondi è soltanto pari

Giovanni Lo Faro
 Premessa d'obbligo, a scanso di equivoci o peggio di giudizi affrettati (qualcuno l'abbiamo colto già sulle scalette, all'uscita dal Massimino): il Fondi, ex Unicusano oggi Racing, sebbene abbia trasferito alla Ternana buona parte delle risorse che la stagione scorsa ne fecero una bella protagonista della terza serie nazionale, non è la squadra cuscinetto che da qualche parte si pensava. Anzi. Quella orchestrata in panchina dal "principe" Giannini è una squadra di buona sostanza, fatta di uomini di qualità (De Sousa, il regista Ricciardi, il forte esterno De Martino) e per di più in grado di non soffrire complessi di sudditanza di fronte al più titolato avversario.
A parte l'avvio, e buona parte del primo tempo, con il Catania capace di conquistare subito la scena e di dispensare saggi di buon calcio ad un pubblico peraltro caloroso e ben disposto nei suoi confronti, la partita si è sviluppata su binari di innegabile equilibrio, come dimostra il fatto che alle folate irresistibili di Russotto e compagnia, l'undici laziale riusciva in qualche modo a replicare, facendo leva, oltre che sulle buone qualità dei singoli, su una condizione apprezzabile, sulla quale alla fine riuscirà a fondare la bella impresa di un altro pari al Massimino.
Spumeggiante, dicevo, il Catania in avvio, ispirato da un ottimo Silva (di sicuro il migliore in campo) e da un irresistibile Russotto capaci, l'uno e l'altro, di sostenere l'azione d'offesa, dandole la giusta ampiezza pur senza adeguata concretezza. E non male pure Lodi, tutt'altro, grinta, determinazione e estro, Ciccio ha dimostrato di essersi calato nella mentalità della categoria e di avere i numeri (tecnici, e si sapeva, ma anche fisici) per diventare il punto di riferimento della formazione di Lucarelli. Occasioni che fioccano, in avvio, con Russotto, appunto, ma anche con Di Grazia, preferito da Lucarelli a Mazzarani e in grado di valorizzare il 3-5-2 del tecnico toscano.
 Cos'è mancato al Catania in questa fase? Diciamo che, se non è stato preciso sotto rete, l'undici di casa non è stato nemmeno fortunato, la palla pizzicata di testa da Curiale, la botta dalla distanza di Silva e le iniziative di Russotto, palo compreso, avrebbero di sicuro meritato sorte migliore. E il Fondi? Una ventina di minuti a leggere, e a soffrire, l'avversario, poi i primi segni di vitalità in fase di offesa con la testata di Vastola (con palla che attraversa tutto lo specchio della porta di Pisseri) e l'incursione irresistibile di Ricciardi con rasoiata di Serra. Il tutto prima che il Catania trovasse modo di passare, raccogliendo il giusto premio: angolo di Di Grazia, zampata di Curiale e vantaggio. 
Giusto, meritato, ma sul quale il Catania non sarà capace di costruire quella vittoria che gli avrebbe subito regalato la vetta della classifica, che il suo primo e unico obiettivo in questa stagione.  Fondi in gol in avvio di ripresa (Pompei da destra, girata di De Sousa alle spalle di Pisseri) e partita che cambia segno. Dalla sventagliata di sostituzioni (cinque, nelle tre pause consentite dal nuove regolamento) alle quali farà ricorso Lucarelli (Mazzarani e Ripa prima, Esposito, Caccetta e Manneh poi) la squadra rossazzurra non ricaverà ulteriore slancio e alla sua prestazione tutto sommato non disprezzabile non saprà aggiungere altro se non una serie interminabili di cross o di tentativi di aggiramento dalle linee esterne che né Ripa né Mazzarani né lo stesso generosissimo Russotto sapranno tradurre in gol. Al quale andrà vicino il Fondi, con un gran colpo di testa di De Sousa che darà modo a Pisseri di confermare le sue buone qualità. 
Uno a uno, un pizzico di delusione, ma era soltanto la prima di campionato: il cammino è ancora lungo, la sensazione è che il Catania, nel momento in cui porterà tutti i suoi uomini (l'esterno Semenzato, tra questi) al meglio della condizione, potrà recitare il ruolo di protagonista che i pronostici della vigilia gli assegnano.




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