Giovanni Lo Faro
Giovanni Marchese, dov’eravamo rimasti? Il ragazzo di Delia, ormai cresciutello, nel momento in cui riannoda la sua storia con quella
del Catania, non può fare a meno di pensare a due date. La prima, il 12 gennaio
del 2006, gliela ricorda Giovanni Finocchiaro: è quella del primo ritorno in
rossazzurro, giusto in tempo per scrivere una delle pagine più belle della
storia del Catania, ovvero quella del ritorno in Serie A dopo anni di
peregrinazioni nelle categorie minori (e con sconfinamento financo nell’Eccellenza,
nel 1993!).
La seconda, 12 gennaio 2017, è appena trascorsa e riguarda
la firma apposta sul contratto che lo legherà al club al 2020, quando
verosimilmente la sua carriera sarà arrivata al capolinea. Tra le due date, se
ci fate caso, pagine di gloria (le annate della Serie A) e di sofferenza (dalla
retrocessione al mancato ritorno in B, al tonfo in Lega Pro) per il Catania.
Poi, a prendersi la scena è Pietro Lo Monaco, arrivato in
ritardo (a fare gli onori di casa, in avvio, il presidente Franco, puntualissimo,
peraltro, a sottolineare i buoni risultati conseguiti ultimamente da Finaria:”Tutti
i settori hanno fatto registrare ottimi risultati e questo ci fa sperare bene: se
fino al maggio scorso vendere il Catania poteva rappresentare una necessità,
adesso non è più così, la situazione è parecchio cambiata, senza dire che non
mancano margini di miglioramento ulteriore”) ma loquace abbastanza e ben
disposto, pure, a delineare le linee d’azione del mercato rossazzurro. “Arriveranno
due giocatori, l’intesa c’è, mancano solo le firme, qualcuno è partito, qualche
altro partirà (Bastrini, per il quale c’è l’intesa con la Cremonese, forse
Paolucci e Calil, ndr). Lodi? Non ha ancora fatto la risoluzione con l'Udinese. Sia come sia, il Catania che verrà fuori da questi movimenti sarà
una squadra completa, in grado di giocarsi al meglio il campionato: l’obiettivo
è quello di arrivare ai play off”.
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