Giovanni Lo Faro
Marchese, dopo appena 5’ (inzuccata su pennellata d’angolo
di un vivacissimo Di Grazia), quindi, alla mezz’ora, Tavares, puntuale
all’appuntamento con il gol al suo esordio al Massimino. Due gol che sono
bastati a prendere le distanze dalla Reggina. Alla quale, per la verità, non
sono mancate le occasioni per riaprire l’incontro, sull’uno a zero, la prima
(traversa di De Francesco), e a 7’ dalla fine, la seconda (gol dello stesso De
Francesco, il migliore in campo), prima che il Catania ribadisse le distanze
con Russotto imbeccato deliziosamente da
Scoppa e bravo a trafiggere Sala in uscita.
Ma se il risultato è tutto negli episodi appena elencati, la
partita è vissuta d’altro, grazie all’impegno e alla buona qualità delle due formazioni in campo. Bella a vedersi, la Reggina, il fraseggio dei suoi centrocampisti
(benissimo il già citato De Francesco, ma pure Botta e Knudsen hanno fatto la
loro parte), i movimenti senza palla degli esterni, il gran dispendio di
energia di Coralli (una traversa e un assist, per l’esperto attaccante), hanno suscitato
parecchi consensi: lavorando sui tanti giovani che si trova in organico, Karel Zeman, figlio d’arte, non dovrebbe mancare, alla lunga, di
raccogliere frutti adeguati, pur in un campionato complicato come la Lega Pro.
Vittoria importante, in ogni caso, quella conquistata dai
rossazzurri che, adesso, sono chiamati ad un vero e proprio esame di maturità,
contro il Matera di scena al Massimino il 7 febbraio prossimo: sarà, quella contro
la capolista allenata dal sicilianissimo Gaetano Auteri, la partita della
svolta?