Dicono sia stato un buon Catania quello che ha pareggiato martedì a Crotone, Dicono e, forse, non sbagliano, specie se mettono a confronto la prestazione dei rossazzurri allo Scida con le precedenti di Perugia (1-0 per il grifone) e, soprattutto, Vercelli (3-2 per i locali), risultati maturati, pur'essi, nei minuti finali.
Di fatto, il bel gol di Calaiò (all'attivo dell'Arciere pure una clamorosa traversa) aveva messo l'undici di Sannino nelle condizioni di gestire al meglio partita e avversario e di porre le premesse per il primo successo della stagione.
Anche perché. è giusto dirlo, il Crotone, non è che andasse oltre una discreta superiorità territoriale, un possesso-palla (amano dire così, oggi) più marcato rispetto al pur titolato avversario, e qualche conclusione ben neutralizzata da Anania.
Catania in vantaggio fino al novantesimo, epperò, negli ultimi dieci-quindici minuti obbligato a restare dietro la linea della palla (non proprio felici sono sembrate, a tal riguardo, le scelte di Sannino: troppi difensori, in formazione), rinunciando, in pratica, a tentativi di offesa che non risultassero velleitari (vero Castro?). A colmare la misura, al 92', l'ingenuo fallo di Garufi e il rigore di Ciano: 1-1, pareggio che muove la classifica ma non evita il rammarico.
Calaiò e Rosina, tra i migliori a Crotone
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