lunedì 1 marzo 2021

CRISI ACIREALE CALCIO, INTERVIENE IL PRESIDENTE ONORARIO DEL CLUB GIANLUCA CANNAVO'

 Giovanni Lo Faro

Sul delicato momento dell'Acireale Calcio interviene, con una lettera aperta alla città, Gianluca Cannavò, presidente onorario del club granata e vice presidente dell'Associazione Noi Siamo Acireale:

ACIREALE CALCIO, LETTERA APERTA ALLA CITTA’

"Nel mio ruolo di ideatore, promotore e garante del progetto che, nel 2018, ha salvato il calcio ad Acireale, con la costituzione di un apposito comitato, caricandomi sulle spalle un pesantissimo fardello, nonché da presidente onorario emerito dell'Acireale Calcio e vicepresidente del consiglio direttivo dell'associazione "Noi siamo Acireale", non posso fare a meno di intervenire dopo le ultime notizie apparse su giornali, TV e social.

Nel dicembre 2018, dopo aver salvato il titolo di serie D e cto una nuova società, ASD Città di Acireale 1946, iscritta al campionato 2018/2019, mi è stato richiesto da alcuni tifosi, con il consenso del mio "amico" DG Fasone, persona che io ho scelto ed inserito nei ruoli attuali, di mettermi da parte perché la mia presenza, considerato i ruoli politici ricoperti negli anni, bloccava l'ingresso di nuovi sponsor, ovviamente mai arrivati. Ho subito compreso che si trattava di una richiesta pretestuosa, ma comunque ho inteso compiere un passo indietro e, quindi, dimettermi.

Da quel 6 dicembre 2018, quando ho lasciato una situazione perfetta e regolare in tutto (prima nota, fatture registrate, contabilità aggiornata, affitti alloggi, fornitori e giocatori pagati), solo con alcune pendenze sportive che ci riportavamo dalla scissione della precedente società, non mi è stato più dato modo di conoscere alcunché, pensate che nemmeno ho ricevuto risposte rispetto alle mie richieste, inviate via pec, sui dati di bilancio.

Trascuro, poi, di soffermarmi su alcuni atteggiamenti puerili e ineducati che ho dovuto subire.

Sul piano strettamente formale, è stata disattesa più volte la convenzione sottoscritta il 5 luglio 2018, attraverso la quale dovrebbero essere disciplinati i rapporti tra associazione e società, perché di fatto il controllore non può essere la stessa persona del controllato.

Ho cercato in varie circostanze di porre l'attenzione su questa singolare ed irregolare situazione, ma mi è stato impedito con una serie di atteggiamenti volti a prendere tempo.

Non avendo l'intenzione di creare scompiglio nell'ambiente sportivo, sono rimasto alla finestra ad assistere agli eventi, limitandomi a fare il semplice tifoso con tanto di abbonamento ogni anno, ma mi sono imposto quando si è trattato di salvaguardare il tesoretto creato dalle quote dei primi ed UNICI soci (ormai ex, a termine di statuto), depositato nell’agenzia del Credito Valtellinese di piazza Duomo, che consente di garantire la fideiussione per l'iscrizione al campionato.

Non ho avuto mai la necessità di striscioni o applausi, ma ciò che ho fatto è solo perché mi stanno a cuore le sorti della squadra della mia città, quella che amo profondamente, e ritengo che le nuove generazioni abbiano il diritto di vivere le emozioni che noi abbiamo vissuto nel passato, nella consapevolezza che l’Acireale Calcio costituisca un patrimonio della città.

Ho letto il recente comunicato attraverso il quale i dirigenti della società dichiaravano di volersi disimpegnare ed erano pronti a vendere. Non vi nascondo che sono rimasto basito ed esterrefatto, in quanto la società non può essere venduta, poiché gli attuali dirigenti sono soltanto gestori, considerato che non si è dato seguito alla costituzione di una società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata (Srl), per come era previsto nel programma iniziale. Ho letto di riferimenti a 35 tifosi che determinano le scelte e vorrei capire se questi siano stati convocati dalla società e se siano i rappresentanti degli stessi che hanno sottoscritto e pagato oltre 600 abbonamenti per assistere ad una sola partita e mai, che mi risulti, sono stati protagonisti di gesti violenti. Ve lo dice chi ha avuto il privilegio di essere stato sia ultras che presidente e conosce benissimo entrambi i ruoli.

A questo punto credo che qualcosa non stia funzionando. L'umiltà deve essere posta alla base di tutto, come ebbi già a dire nel mio comunicato precedente e dopo l'intervento in video del dott. Nando Pappalardo che ho molto apprezzato e al quale va la gratitudine di tutta la città, il quale ha rivelato retroscena inediti e sconosciuti rispetto alla gestione della società.

Occorre fare chiarezza, essere trasparenti e tornare al dialogo, al fine di rispettare le obbligazioni assunte e garantire solidità finanziaria.

La gestione economica e amministrativa, sia chiaro, è primaria rispetto ai risultati sportivi.

Ringrazio l'imprenditore Giovanni Alì per il sostegno che ci ha dato e credo che lui ad Acireale possa trovare le condizioni perfette per fare calcio, da grande appassionato qual è. Ritengo, però, che anche lui debba compiere una seria riflessione sul suo staff, perché secondo me molte cose gli vengono omesse o riferite in maniera non conforme. Troppi errori evidenti sono stati commessi, disperdendo enormi energie finanziarie e impegnando la società ad esborsi economici che non si può permettere.

I tifosi, giustamente preoccupati per quanto accaduto in passato e dai segnali negativi che arrivano rispetto alla gestione amministrativa e finanziaria della società, hanno chiesto chiarezza, perché poi è facile pensare di disimpegnarsi e lasciare morire l’Acireale Calcio.

Come ho sempre affermato, la gestione amministrativa e finanziaria di una società è primaria per poter raggiungere risultati sportivi, in quanto appare chiaro che non si può correre se non si è nemmeno in grado di camminare.

Il capitano granata Savanarola e il direttore generale Fasone

La ragione non sta mai solo da una parte e, sotto questo aspetto, spero che sussistano ancora i margini per rimettere tutti assieme: Giovanni Alì, Nando Pappalardo, Associazione e tifoseria.

Ho già inviato a Fasone una richiesta di urgente convocazione del consiglio direttivo dell’associazione “Noi siamo Acireale” e chiederò ufficialmente il rispetto della convenzione in ogni singolo punto, perché il progetto iniziale è stato snaturato e radicalmente modificato. Di tutti i passaggi saranno informati i tifosi tramite la pagina Facebook “Noi siamo Acireale associazione”, aperta al fine di tenerli costantemente aggiornati

Forza Acireale!

Dott. Gianluca Cannavò

Presidente onorario emerito Acireale Calcio e vice presidente Associazione Noi siamo Acireale"
.


Nessun commento:

Posta un commento