giovedì 23 maggio 2019

CATANIA AI QUARTI, MA QUANTA SOFFERENZA!

Giovanni Lo Faro

Alla fine, la differenza (passateci il termine, in una vicenda nella quale prevale il segno pari) tra Catania e Potenza è nel gol (o nei gol, visto che il palermitano è stato protagonista pure al Viviani) di Matteo Di Piazza, bravissimo, nel disperato forcing finale dei rossazzurri di Sottil, ad involarsi sul tocco di Curiale e filarsene in porta, rendendo vano il tentativo disperato dell’ex Ioime. 

Sul gol (o sui gol) dell’ex Lecce (dieci reti, e buon contributo alla causa dei salentini di Liverani, la stagione scorsa), il Catania centra l’obiettivo dell’accesso ai quarti, senza grandi meriti (l’impegno, la rabbia, la determinazione non sono mancati, serve riconoscerlo, ma il gioco ...è di là da venire: meglio, molto meglio, sotto questo aspetto, l’undici di Raffaele, non c’è stato, alla fine, chi non l’abbia riconosciuto) ma la sua storia deve ancora costruirsela, in un percorso lastricato di ostacoli non indifferenti, a cominciare da Triestina,  Piacenza, Trapani e Pisa, formazioni che non mancano, la loro parte, di qualità ed ambizioni. E dovrà costruirsela anche sul supporto di equilibri di gioco che meglio si adeguino al suo potenziale che è, e rimane, non indifferente.


Di gioco, ieri, solo qualche sprazzo, sulle iniziative di un generosissimo Biagianti, sulle folate iniziali di Sarno, sugli spunti di Lodi (Ioime e il palo a negargli il gol) subentrato nella ripresa ad un evanescente Carriero (incomprensibile la rinuncia a Bucolo, tenuto in panchina), di ben altro avrebbe bisogno il Catania nella prospettiva dei durissimi impegni che lo attendono nei 360’ che mancano alla meta: in otto sull’obiettivo della B, chi la spunterà?


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