domenica 17 febbraio 2019

BIAGIANTI-LODI, LA VECCHIA GUARDIA TIENE SU IL CATANIA

Giovanni Lo Faro
 Ma davvero c'è d'aver paura della Paganese? Di sicuro, la domanda se la sarà posta il Massimino semivuoto di questo pomeriggio, dopo il rapido vantaggio di Capece (punizione alla ...Lodi con Pisseri immobile e palla nel sette ad appena cinque minuti dal via) subito annullato peraltro da una scudisciata di Marco Biagianti, capitano e cuore battente di un Catania di nuovo alla ricerca di un profilo e di un assetto stabili. Paura della Paganese? Via, non esageriamo, con tutto il rispetto per la giovane formazione di De Sanzo, che ha tenuto testa al più titolato avversario per quasi un'ora e che si è arresa alla fine grazie ad un'invenzione di Ciccio Lodi, una perla, nel giorno in cui la stella del regista etneo non è parsa particolarmente brillante, non v'è dubbio ci sia uno scarto significativo tra le due formazioni, in termini di cifra, di potenziale tecnico, per intenderci. 

 Ma è  proprio su questo aspetto che piovono gli interrogativi: cos'è che impedisce al Catania di esprimersi secondo il potenziale tecnico di cui è innegabilmente dotato? Quali ragioni sono alla base della discontinuità di rendimento dell'undici di Sottil? E, per non andare oltre la gara di questo pomeriggio, cosa ha pesato di più sui rossazzurri? La diffidenza che veniva giù dalle tribune, visibilmente indispettite e deluse per il passo falso di Trapani, o l'ennesimo ribaltone tattico del tecnico ritornato al 4-3-3 con Lodi regista proprio l'indomani della sconfitta del Provinciale?

 Interrogativi, dubbi, che si accavallano e si intrecciano, a mano a mano che il torneo si avvicina alla fase cruciale senza che la prospettiva di un Catania al vertice recuperi consistenza- La Juve Stabia, è vero, pare stia rallentando (solo un pareggio per le "vespe" sul campo del Monopoli dopo quello di mercoledì scorso al Menti con il Catanzaro) ma, a prescindere dal fatto che ci sarà da fare i conti pure con Trapani e Catanzaro, occorrerà che l'undici rossazzurro dia un'accelerata al suo cammino, liberandosi di quei condizionamenti (mentali, tattici?) che gli hanno fin qui impedito di aprire le ali.

Da salvare cosa, dei novanta minuti di questo pomeriggio? Il risultato, intanto. L'ottava vittoria consecutiva sul terreno di casa, ancorché sulla squadra fanalino di cosa, consente di rosicchiare due punti alla capolista e di non perdere ulteriore terreno rispetto alle antagoniste (il Trapani giocherà domani a Rieti). Quanto alla prestazione, non v'è dubbio che proprio brillante non è stata, sia nel primo che nel secondo tempo: troppe pause, e troppi errori, sotto rete particolarmente. Epperò qualcosa di buono s'è apprezzato, lungo la catena di destra (bravissimo Calapai, e bravo pure Manneh, trascinatori l'uno e l'altro), sulla fascia di mezzo (bene Biagianti, non male Angiulli, sotto i suoi standard abituali Lodi, che ha firmato però il gol che ha deciso la partita) e in difesa, che resta tra le meno battute dei campionati professionistici. Continua, invece, a non convincere l'attacco, in Marotta, in Curiale, in ritardo l'uno e l'altro su alcuni palloni fatti piovere in area dagli esterni, e nello stesso Di Piazza, una manciata di minuti in campo, giusto il tempo per fallire una colossale occasione per chiudere la partita.  

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