lunedì 12 febbraio 2018

IL CATANIA INCESPICA SUL COSENZA, IL LECCE (+6) SE NE VA




Giovanni Lo Faro
La prima delle tredici battaglie per la B poco è mancato che abbia visto il Catania cadere sotto i colpi di un Cosenza che ha confermato, al Massimino, non soltanto la buona impressione suscitata nel vittorioso match di Coppa ma anche la crescita significativa, in termini di cifra e di qualità della prestazione, che gli è venuta, insieme, dall’arrivo in panchina di Piero Braglia e da apprezzabili interventi di mercato.
 Si temeva, già alla vigilia, che l’undici silano non sarebbe stato avversario facile per il Catania epperò si sperava che la formazione di Lucarelli, oltre a fare leva sulle sue motivazioni (non basta procedere a piccoli passi per coltivare la speranza di bruciare il Lecce capolista sul filo di lana), riuscisse ad assumere piena consapevolezza e della forza dell’avversario e dall’esigenza – possibile non lo si sia capito? – di contrastarlo sulla fascia di mezzo, ovvero nel settore di campo nel quale dispiegava i suoi uomini migliori, Palmiero in primis,  ma anche Bruccini e Trovato che l’affiancavano e i due esterni Corsi e D’Orazio che qualificavano al meglio il 3-5-2 di Braglia.
In chiara sofferenza a centrocampo, dove sono mancati i lampi di Lodi, che avevano accesso i novanta minuti con la Virtus Francavilla e dove né da Fornito né  da Rizzo né da Porcino sono venuti i contributi sperati, il Catania andava subito sotto, facendosi sorprendere a maglie larghe sulla percussione di Mungo che non dava scampo a Pisseri. Che subito dopo (e subito dopo che Aya si vedeva negare il pari da un prodigioso intervento di Saracco) non vedeva neanche partire la sventola di Bruccini su calcio piazzato: 0-2, in un Massimino incredulo.
Ci metteva cuore, il Catania, questo sì, il gol che riapriva la partita arrivava quasi subito, su una botta rabbiosa di Barisic (il migliore, di sicuro, degli attaccanti schierati ieri in campo, e tra questi pure un indecifrabile Curiale) ma il pari, dopo che Lucarelli aveva rivoltato la squadra come un calzino, chiamando in soccorso, oltre a Ripa e Marchese, pure Di Grazia, Manneh e Brodic,  arriva soltanto a fine secondo tempo, proprio grazie ad guizzo sotto porta del giovane attaccante del Gambia
Due a due, il Catania salva un punto, meglio che niente, credetemi, date le premesse e considerati i brividi passati sulla schiena di Pisseri e dei diecimila del Massimino, sull’ultima incredibile sortita offensiva di un Cosenza mai domo.


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