domenica 14 gennaio 2018

L’Acireale non brilla, il Palazzolo se la cava

Giovanni Lo Faro
Il Palazzolo non è stato mai un avversario agevole per l’Acireale, ma nell’occasione dell’ultimo passaggio dei gialloverdi sul terreno del Tupparello prevale la sensazione che a lasciare qualcosa sul campo sia stata la formazione granata, non fosse altro per le buone opportunità che è riuscita a procurarsi, alla fine dei due tempi, anche se in fondo ad una prestazione che non è stata particolarmente brillante.
Non male nella fase d’avvio, l’undici di casa ha via via smarrito passo e convinzione, subendo più del giusto il pressing degli avversari, meglio organizzati sulla fascia di mezzo, dove hanno spesso potuto agire in condizioni di vantaggio numerico e, comunque, con un giocatore, Sciannamé, in prestito al reparto per la decisione di Infantino, motivata di lasciare inizialmente in panchina Palermo (scelta tecnica o risposta all’esigenza di una più adeguata copertura difensiva?). Una sola occasione per i granata, in questa prima frazione di gara, al 45’ quando Pizzo, a due passi dalla linea di porta, ha mancato clamorosamente la deviazione su cross di Cocimano.
Nella ripresa, a mano a mano che il Palazzolo serrava le file (quasi tutte in chiave di copertura le sostituzioni di Strano), e grazie ai contributi che adesso gli venivano da Pannitteri  e, soprattutto, da Palermo, giocatore preziosissimo nella fase di tessitura della manovra, l’Acireale guadagnava campo, imprimendo un ritmo più significativo alla sua azione, comunque costellata da una serie impressionante di errori individuali.
Sulla ribalta saliva così il venezuelano Alvarez che prima, con un potente diagonale dalla destra, sfiorava il palo sinistro della porta di Ferla, poi, in pieno recupero, si vedeva negare la gioia del gol da una grande prodezza dell’estremo difensore ospite che deviava in angolo una sua incornata a botta sicura. L’ultima occasione, a tempo scaduto, passava sul destro di Cocimano, ma il pallone calciato con ottima coordinazione dal capitano granata sorvolava di un soffio la traversa.



















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