Giovanni Lo Faro
E’parso, ad un certo punto, di rivedere il film di
Acireale-Nocerina, e se non fosse stato per l’esito finale diverso (allora finì
2-2), più di un elemento di affinità avresti potuto cogliere nella prestazione
della formazione di casa. Bella a vedersi di fronte alla prima della classe, colta
di sorpresa e colpita al primo assalto, e financo sovrastata in un crescendo di
gioco che ha sorpreso non poco tenendo conto del contesto in cui si è giocata
la partita, con i tifosi delle due Curve, cuore pulsante della torcida granata,
rimasti fuori dai rispettivi settori per protesta nei confronti di una società
che, dopo la fine della gestione Pulvirenti-Notarrigo, ha faticato parecchio a
darsi gli equilibri necessari a tenere in rotta la navicella granata, fino a
smarrire, strada facendo, convinzione e compattezza.
E dire che nella riunione svoltasi nella serata di lunedì
scorso, l’indomani per intenderci della sconfitta di Roccella, l’intesa tra le
parti che, dopo la mediazione del sindaco Barbagallo, avevano condiviso il
progetto, sembrava essere stata recuperata al meglio, con la nuova ripartizione
sia delle cariche sociali sia degli oneri e la conferma dell’avv. Drago alla
presidenza, salvo a frantumarsi il martedì successivo per ragioni che né il
comunicato del gruppo messinese né quello di replica sottoscritto dal
presidente in carica sono riuscite a chiarire in modo chiaro e inequivocabile.
La partita. Solo Acireale nel primo tempo, con il Troina in
balia della formazione di casa, bella a vedersi in alcuni frangenti seppure
incapace di capitalizzare al meglio la sua manovra: un gol, del giovane Pizzo
(bellissime la percussione e la botta finale), e non meno di tre occasioni
mancate d’un soffio da Alvarez, Tumminelli e Palermo. Poi, improvviso, il pari
ospite, ad appena 2’ dal riposo: sull’affondo e sulla conclusione peraltro non
irresistibile di Souare, Barbieri ha respinto corto e Vasquez s’è trovato
servito sul classico piatto d’argento il pallone del pari.
Altra partita nella ripresa, con il Troina, riveduto e
corretto da Pagana, più compatto, e bravo, soprattutto, con un pressing alto, a
togliere respiro ai granata, che faticavano a recuperare il fraseggio, elegante
ed efficace, della prima frazione di gioco. A spezzare l’equilibrio in campo,
una bordata di Vasquez su calcio piazzato, il tallone d’Achille di questo
Acireale tanto bello quanto ingenuo: Barbieri resta immobile, la sfera si
insacca all’incrocio dei pali.
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