domenica 28 gennaio 2018

ACIREALE, LA STORIA SI RIPETE: FATALI DUE ERRORI DIFENSIVI!



Giovanni Lo Faro
E’parso, ad un certo punto, di rivedere il film di Acireale-Nocerina, e se non fosse stato per l’esito finale diverso (allora finì 2-2), più di un elemento di affinità avresti potuto cogliere nella prestazione della formazione di casa. Bella a vedersi di fronte alla prima della classe, colta di sorpresa e colpita al primo assalto, e financo sovrastata in un crescendo di gioco che ha sorpreso non poco tenendo conto del contesto in cui si è giocata la partita, con i tifosi delle due Curve, cuore pulsante della torcida granata, rimasti fuori dai rispettivi settori per protesta nei confronti di una società che, dopo la fine della gestione Pulvirenti-Notarrigo, ha faticato parecchio a darsi gli equilibri necessari a tenere in rotta la navicella granata, fino a smarrire, strada facendo, convinzione e compattezza.
E dire che nella riunione svoltasi nella serata di lunedì scorso, l’indomani per intenderci della sconfitta di Roccella, l’intesa tra le parti che, dopo la mediazione del sindaco Barbagallo, avevano condiviso il progetto, sembrava essere stata recuperata al meglio, con la nuova ripartizione sia delle cariche sociali sia degli oneri e la conferma dell’avv. Drago alla presidenza, salvo a frantumarsi il martedì successivo per ragioni che né il comunicato del gruppo messinese né quello di replica sottoscritto dal presidente in carica sono riuscite a chiarire in modo chiaro e inequivocabile.
 Di fatto, ieri al Tupparello, nell’occasione del big match con il Troina capolista, abbiamo fatto fatica, in una tribuna comunque affollata da addetti ai lavori (visti, tra gli altri, gli allenatori Saro Foti e Maurizio Pellegrino e l’ex bomber granata Orazio Sorbello), a trovare traccia dei dirigenti granata. E se negli spogliatoi sono state registrare le dichiarazioni del tecnico Infantino e del direttore sportivo Castorina, sono mancate fino a questo momento quelle del presidente Drago, le più attese, peraltro: arriveranno?
La partita. Solo Acireale nel primo tempo, con il Troina in balia della formazione di casa, bella a vedersi in alcuni frangenti seppure incapace di capitalizzare al meglio la sua manovra: un gol, del giovane Pizzo (bellissime la percussione e la botta finale), e non meno di tre occasioni mancate d’un soffio da Alvarez, Tumminelli e Palermo. Poi, improvviso, il pari ospite, ad appena 2’ dal riposo: sull’affondo e sulla conclusione peraltro non irresistibile di Souare, Barbieri ha respinto corto e Vasquez s’è trovato servito sul classico piatto d’argento il pallone del pari.
Altra partita nella ripresa, con il Troina, riveduto e corretto da Pagana, più compatto, e bravo, soprattutto, con un pressing alto, a togliere respiro ai granata, che faticavano a recuperare il fraseggio, elegante ed efficace, della prima frazione di gioco. A spezzare l’equilibrio in campo, una bordata di Vasquez su calcio piazzato, il tallone d’Achille di questo Acireale tanto bello quanto ingenuo: Barbieri resta immobile, la sfera si insacca all’incrocio dei pali.

Nessun commento:

Posta un commento