Giovanni Lo Faro
Più Picerno che Catania, anche se, alla fine, i tre punti
vanno ai rossazzurri di Camplone che riprendono la marcia e, quel che più
conta, non perdono ulteriore terreno rispetto alle formazioni con le quali sono
chiamate a competere in una categoria che Giacomarro, buon protagonista in
passato con il Licata di Zeman e Cerantola e oggi tecnico della matricola
lucana, vede a ragione livellata verso l’alto.
Devo ammettere, insomma, che il 3-5-2 di Giacomarro, fatta
eccezione per alcune discutibili ancorché efficaci soluzioni difensive (le
avrete notate le grandi …muraglie umane erette a protezione della porta di Cavagnaro
sulle azioni d’angolo), è piaciuto parecchio, ispirato com’è stato dalle
iniziative di Kosovan e Vrdoljack, bravi ad aprire il gioco su Melli e Guerra,
esterni dal passo svelto, che hanno ben sostenuto le iniziative delle due
punte, Sparacello e Nappello.
Catania ritrovato? Rossetti, è vero, dalla distanza sfiorava
il raddoppio centrando l’incrocio dei pali della porta lucana, ma era l’ultima
fiammata di una squadra che da quel momento si limitava a guardarsi le spalle
dalle iniziative del Picerno amministrando il risultato e salvando i tre punti.
Che, se non altro, danno respiro alla classifica...
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