lunedì 28 ottobre 2019

CATANIA,SPIRAGLI DI LUCE, NONOSTANTE IL PARI

Giovanni Lo Faro 
Catania che non vince - l’ultima impennata, si fa per dire, con il Picerno, gol di Mazzarani in avvio di ripresa - ma che, stavolta, ci mette impegno e determinazione più di quanto gli fosse riuscito di dimostrare nei passaggi negativi che sapete (ci metterei, anche, i novanta minuti con i lucani di Mimmo Giacomarro) e che, alla fine, sono costati la panchina a Camplone. Catania che ancora non vince, questo di Lucarelli, ma che, nella difficile sfida con il predestinato Bari,  riesce se non altro a dare impressione di compattezza.
 Catania che ancora non vince ma che a tratti piace per l’animo battagliero che trapela da quei generosi tentativi di assalto al bunker pugliese e che, seppure non continui e non sempre lucidi, e non premiati dal gol che sarebbe servito da spartiacque in questo momento buio della stagione, gli avrebbero comunque permesso di bearsi di qualche applauso da un pubblico ancora in buona parte immusonito e arrabbiato per i bocconi amari che, negli ultimi tempi, è stato costretto a ingoiare.
Catania che ancora non torna a vincere ma che sembra indirizzato sulla via di un deciso recupero di consapevolezza di sè e di potenzialitá, sebbene migliorabili e, perciò, da migliorare nella prossima appendice di mercato, non si può certo dire siano state fin qui espresse appieno, a livello di singoli (Ciccio Lodi, l’esempio lampante) e di gruppo. 

A proposito di gruppo. L’idea tattica di Lucarelli, il 3-5-2, dal quale di rado il tecnico livornese si é discostato, è perfettibile, e migliorabile, nella misura in cui i due esterni saranno capaci di crescere (più Pinto che Calapai, che già marcia abbastanza spedito per la verità) rispetto alla misura che esprimono al momento e in attesa di interventi di mercato dai quali - credo ne siano convinti un po’ tutti -  non si potrà prescindere (e non soltanto nella linea arretrata che deve al momento affidarsi nientemeno che ad un generosissimo Biagianti per compensare défaillance  non soltanto di cifra), se davvero si vuole che questa squadra tenga botta ad antagoniste, Reggina in primis, che al momento sembrano maggiormente dotate rispetto all’obiettivo (il primato nel girone, che vale la B senza play off) da raggiungere.

domenica 13 ottobre 2019

IL SOLITO MAZZARANI PER BATTERE IL PICERNO MA QUANTA FATICA PER IL CATANIA!


Giovanni Lo Faro

 Più Picerno che Catania, anche se, alla fine, i tre punti vanno ai rossazzurri di Camplone che riprendono la marcia e, quel che più conta, non perdono ulteriore terreno rispetto alle formazioni con le quali sono chiamate a competere in una categoria che Giacomarro, buon protagonista in passato con il Licata di Zeman e Cerantola e oggi tecnico della matricola lucana, vede a ragione livellata verso l’alto.

 Avrete capito che non è stato un bel Catania, né tanto meno un Catania convincente, i problemi dei rossazzurri sono affiorati anche sul terreno amico del Massimino, a fronte di un avversario che non solo ha ribattuto colpo sul colpo iniziative di gioco spesso confuse e velleitarie ma che, alla distanza, è riuscito a guadagnare profondità e ampiezza, insidiando da vicino la porta di Furlan.

 Devo ammettere, insomma, che il 3-5-2 di Giacomarro, fatta eccezione per alcune discutibili ancorché efficaci soluzioni difensive (le avrete notate le grandi …muraglie umane erette a protezione della porta di Cavagnaro sulle azioni d’angolo), è piaciuto parecchio, ispirato com’è stato dalle iniziative di Kosovan e Vrdoljack, bravi ad aprire il gioco su Melli e Guerra, esterni dal passo svelto, che hanno ben sostenuto le iniziative delle due punte, Sparacello e Nappello.

 Il Catania? Non mi ha convinto granché, né a centrocampo (passato da un rimaneggiamento all'altro, con Lodi, inizialmente, tra Llama e Rizzo poi tra Welbeck e Mazzarani e, alla fine, tra Welbeck e Dall'Oglio) né in difesa, dove qualche incertezza è affiorata, e neanche esterni, di rado perentori nelle loro proposte.  Camplone le ha davvero provate tutte per dare respiro all’azione della sua squadra, inserendo Welbeck e Rossetti ancora prima dell’intervallo e richiamando in panchina, subito dopo il riposo,  Rizzo (Di Piazza in campo). Con l’ex leccese al fianco di Curiale e con Mazzarani alla sinistra di Lodi, il Catania è parso per un attimo scrollarsi di dosso le sue paure e, grazie ad un’iniziativa di Curiale sulla fascia destra, Mazzarani ha trovato il guizzo vincente con una gran botta sotto la traversa.

 Catania ritrovato? Rossetti, è vero, dalla distanza sfiorava il raddoppio centrando l’incrocio dei pali della porta lucana, ma era l’ultima fiammata di una squadra che da quel momento si limitava a guardarsi le spalle dalle iniziative del Picerno amministrando il risultato e salvando i tre punti. Che, se non altro, danno respiro alla classifica...