Il gusto della vittoria ritrovato, l’obiettivo
ora in vista, poco importa se ridimensionato rispetto alle prospettive di
qualche mese addietro: l’Acireale tocca quota 39, rivede il sesto posto (troppo
lontana l’Ercolanese che ha ripreso a volare, appena un punto sopra il Gela) e,
insieme, la possibilità di archiviare la stagione con un piazzamento di
prestigio, oltre che con una tranquilla salvezza. Che sarebbe già un bel
traguardo per una società che sta provando a darsi un assetto stabile sul quale
fondare – è l’auspicio di tutti – il rilancio del calcio acese.
Il gusto della vittoria ritrovato, ma non è
stato facile, per i granata, mettere sotto una Palmese che vale ben più dei
ventisette punti che conta in classifica e che la obbligheranno (pesa, eccome,
la penalizzazione, il -6 iniziale, scoglio durissimo da recuperare per i
neroverdi di Del Torrione) ad impegnarsi al meglio delle forze per salvare la
categoria.
Più determinato l’Acireale nella ripresa e il
gol di Pantano (bella la conclusione dell’ultimo arrivato in maglia granata
che, da posizione defilata, ha trafitto Capone) l’ha subito premiato. In
vantaggio, alla formazione di casa è bastato controllare la reazione
avversaria, con un presidio attento degli spazi: impeccabile il reparto
difensivo, pure in un assetto inedito per l’assenza dello squalificato
Schiavino, e abbastanza efficace il centrocampo (bene Lo Nigro e Palermo ma
anche Pantano, bravissimo nelle due fasi) ben supportato, all’occorrenza, dai “rientri”
di Barraco e Pannitteri e, nella fase finale, da un guizzante Di Stefano (non
male, davvero, il ragazzo che è stato punto di forza della Berretti del Catania
con la cui maglia ha anche assaggiato la C).