giovedì 29 dicembre 2016

Catania, in attesa del mercato, meglio un punto che niente.

Giovanni Lo Faro
Una volta tanto consentitemi di andare controcorrente e prendere le distanze da quanti non hanno esitato a condannare il Catania per questo pari con la Fidelis Andria che certo non cancella, come si sperava (e lo speravo anch'io) la brutta prestazione di Castellammare di Stabia e una sconfitta che, al di là del punteggio vistoso, ha prodotto l'effetto di tarpare le ali ad una squadra che, dopo la bella performance con il Monopoli, era parsa sul punto di aprire le ali. 
Mbodj, prova convincente
Questo 0-0 con l'Andria (squadra che non sarebbe male prendere nella giusta considerazione quale possibile, e pericolosa, antagonista nella complicatissima roulette dei play off di quest'annata di Lega pro) non v'è dubbio sia legato in qualche modo, oltre che al valore innegabile dell'avversario (la formazione di Favarin ha giocato una gran bella partita) di turno in un Massimino sferzato come non mai dalla tormenta), agli effetti prodotti dalle punture delle "vespe" al Romeo Menti, e tra questi le squalifiche di Drausio, Bastrini e Biagianti che hanno costretto Rigoli in emergenza nell'occasione della sfida di questa sera con l'Andria. Che incontro al Catania è andata, peraltro, con credienziali non indifferenti, la buona qualità dell'organico ma anche la bella serie utile di dodici partite, divenute tredici con il pari, meritatissimo, ottenuto contro l'undici rossazzurro, tra queste. 
La disperazione di Mazzarani
Perché controcorrente, allora? Perché questa partita, per come si erano messe le cose in campo, il Catania avrebbe anche potuto perderla, in balìa com'è stato, per lunghi tratti, di un avversario ben messo in campo, superiore sotto il profilo dell'organizzazione di gioco (e il 3-5-2 di Favarin non v'è dubbio che Mazzarani e compagni l'abbiano sofferto parecchio), specie nella prima frazione di gioco nel corso della quale, fiammata iniziale a parte (ahi, Russotto, perché non rischiare il pallonetto sul bell'invito di Bucolo?) davvero non ha davvero concluso molto.
Barisic dopo il gol mancato in avvio
Veronica Vettorel, assistente n.2,
 La ripresa? Più determinato, il Catania, e più convinto, forse ma incapace di sfruttare le contigenze favorevoli, il rigore di Mazzarani (perché quell'affanno a cercare la finta utile a beffare Poluzzi quando magari sarebbe stata più utile una botta delle sue?) e l'errore, incredibile, di Piermarteri a porta quasi sguarnita quando già l'avversario s'era ritrovato in dieci per l'espulsione di Piccinni (fallo da ultimo uomo su Mazzarani lanciato a rete). Delusione forte, per chi s'attendeva una prestazione scoppiettante e l'ottava vittoria di fila al Massimino, ma resta il punto che, in qualche modo, muove la classifica. Nell'attesa che, magari per gli effetti di interventi significativi sul mercato, il Catania recuperi slancio e prospettive, la B è traguardo di importanza vitale per società e squadra rossazzurre...


martedì 6 dicembre 2016

Poker al Monopoli, il Catania prova ad aprile le ali

Giovanni Lo Faro
L'esultanza di Russotto
Il giorno (feriale), l'ora (di pranzo), il meteo (avverso quanto mai). C'erano tutte le condizioni perché il Catania si proponesse per pochi intimi nell'occasione dell'impegno casalingo con il Monopoli, il penultimo del girone d'andata (a chiudere la lista, dopo il derby di Siracusa, la Casertana, sabato 17). Chiaro, non c'è stato il pienone, le tribune, in molti settori, sono apparse desolatamente vuote, più di quanto effettivamente lo fossero, considerato che la gran pioggia che s'è abbattuta sul Massimino ha indotto molti spettatori a cercare riparo sotto i gradoni.. A quanti hanno scelto di seguirlo in questa giornata particolarissima  (poco meno di seimila, stando alle cifre ufficiali) l'undici di Pino Rigoli ha regalato una  bella vittoria e una prestazione ricca di spunti apprezzabili, a livello di organizzazione di gioco e di singoli.
Quattro a uno  il risultato finale, con il Monopoli ad assistere quasi impotente alla bella  performance dei rossazzurri: appena due fiammate per i pugliesi, la prima subito dopo il gol di Russotto che ha sbloccato il risultato (incornata di Gatto, pallone d'un soffio fuori) e la seconda, in reazione al 3-0 da Mazzarani, con Montini bravo a cogliere di sorpresa, e fors'anche in eccesso di euforia, la difesa di casa e battere Pisseri.
Barisic, primo gol al Massimino
Che dire della prova Catania? La squadra, dopo la brutta sconfitta di Francavilla che tante perplessità aveva suscitato, ha preso a marciare spedita, tre partite, nove punti  e, quello che più conta, dati abbastanza confortanti sul processo di crescita del gruppo e dei singoli. Tra questi, note di merito per Russotto, splendido protagonista ieri (un gol e un assist a Barisic che gli sono valsi gli applausi del pubblico), Scoppa (e non soltanto per l'imbeccata al fantasista napoletano in occasione del primo vantaggio) e Barisic, alla sua seconda rete stagionale, nel contesto, stavolta, di una prestazione convincente.

Il rigore di Paolucci
Paolucci, una manciata di minuti in campo, è tornato ad gol, procurandosi un calcio di rigore e trasformandolo in modo impeccabile, ha giocato con rabbiosa determinazione, quasi a dimostrare quanto creda ancora nel progetto di rilancio del Catania sposato con convinzione l'estate scorsa: nota lieta, pure questa.