giovedì 15 settembre 2016

Marco Biagianti e i valori veri

Giovanni Lo Faro


Derubato nel corso della partita del Granillo, il capitano del Catania, Marco Biagianti, partecipa la sua amarezza per l'episodio di cui è stato involontario protagonista, smentendo, nello stesso tempo, quanti si erano affrettati ad annunciare il recupero dell'intera refurtiva della quale, invece, fa ancora parte la fede nuziale che, per il bravissimo centrocampista rossazzurro, ha un valore inestimabile.
"Come noto, al rientro negli spogliatoi del "Granillo" dopo la gara con la Reggina, il Capitano rossazzurro Marco Biagianti ha constatato con incredulità e denunciato prontamente il furto di un telefono, di un prezioso orologio e della fede nuziale. Grazie all'intervento dell'Autorità di Pubblica Sicurezza recita il comunicato apparso ieri sera sul sito del Catania calcio - la refurtiva è stata recuperata con l'eccezione, non trascurabile, della fede nuziale. "Ringrazio tutte le persone che si sono adoperate concretamente per assistermi – afferma il nostro Capitano - e quelle che mi hanno mostrato solidarietà: compagni di squadra, dirigenti e collaboratori del Catania, i nostri straordinari tifosi che mi hanno inviato moltissimi messaggi e tutti gli sportivi contrariati dalla vicenda. Purtroppo, non è affatto vero che da parte mia ci sia “piena soddisfazione”. All'appello manca infatti un anello che per me è un importante simbolo di vita e, di conseguenza, dimenticare quanto accaduto sarà impossibile. Con un velo di amarezza, a prescindere dalle responsabilità che verranno appurate, trovo francamente incredibile che un atleta impegnato nello svolgimento di una gara professionistica sia costretto a fare i conti con simili sorprese. Uno spogliatoio non più inviolabile diviene un fattore di rischio, non soltanto per gli oggetti ma anche per le persone: è intollerabile".
Di rilevante interesse, sempre in margine alla partita del Granillo, l'intervento dell'amministratore delegato Pietro Lo Monaco con una lettera, ricca di pathos, diretta al presidente della Reggina, Mimmo Praticò, nella quale il dirigente del Catania ribadisce il suo rammarico per l'episodio che ha turbato il dopopartita del derby con la Reggina (il furto, appunto, nello spogliatoio rossazzurro) non senza aver approfondito la questione del precario stato di salute del terreno di gioco del Granillo.

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