Il ritorno sulla scena dopo poco più di quattro anni dall'addio è proprio come te l'aspetti. Pietro Lo Monaco trova subito il modo per riprendere il discorso bruscamente interrotto: "Dov'eravamo rimasti?". La sala congressi del Village ha un fremito, ma prima che possa rispondere alla domanda, trova servita la risposta: "In Serie A, eravamo in Serie A. Ed è in Serie A che dobbiamo tornare, poco importa se tra due o quattro anni . Il Catania deve ritrovare la posizione che gli spetta, la Lega Pro è poca cosa". Ripartiamo. Lo slogan non è nuovo, ma fa effetto, ugualmente. "Ripartiamo dalla Lega Pro e da una situazione che non è certo bellissima. Ho visto le carte, in questi giorni, diciamo che la situazione finanziaria del Catania è al limite.Sulla società, sulla bella realtà che era il Catania in A, è come se fosse passato uno tsunami", Percepisce la perplessità, se non proprio la paura. "I rovesci possono succedere, e se possiamo, dobbiamo rammaricarci per quello che è successo al Catania negli ultimi anni, non per questo dobbiamo rinunciare a lottare per recuperare le posizioni perdute". Se ne sono fatti, di errori. Lo Monaco, sotto questo aspetto, non fa sconti a nessuno: "Il primo a riconoscerli è stato il presidente, un uomo che per me era stato più che un amico, un fratello, Ma anche io mi prendo la mia parte. Se quattro anni fa anziché farmi vincere dalla collera, fossi rimasto al mio posto, tutti questi sconquassi non sarebbero sicuramente successi".
Pietro Lo Monaco, amministratore delegato del Catania, nel corso delle conferenza stampa di questo pomeriggio |
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