Niente cori (ieri non c’era proprio chi potesse lanciarli) e niente lodi (nulla a che vedere con il numero 10 rossazzurro in campo peraltro una manciata di minuti) per il Catania. Che vince, è vero, ma non senza affanno, ci vogliono impegno (c’è stato, giusto riconoscerlo) e quel pizzico di buona sorte che adesso pare l’accompagni per spegnere le speranze del Rende, uscito sconfitto dal Massimino e sempre più solo in fondo alla classifica.

L’inserimento di Barisic in avanti (fuori Biondi nel riposo, il perché nessuno l’ha spiegato) e la rimodulazione tattica che ne è derivata non hanno portato frutti in termini di rapidità di fraseggio e di efficacia di azione, il taccuino ha registrato soltanto una iniziativa di Di Piazza, rintuzzata dal portiere ospite, e una conclusione fuori misura di Rizzo (con Biagianti tra i migliori, peraltro, a giudizio di chi scrive), il tutto in un secondo tempo nel quale le cose migliori le ha proposte il Rende, compresa quella botta di Nossa che, superata la guardia di Furlan, è stata ribattuta dalla traversa.
Conclusione: i punti pesano, ma molto dovrà ancora crescere il Catania se vorrà, alla distanza, riconsiderare certe prospettive. E, si badi, senza prescindere da corposi interventi di mercato...