Di Piazza trova
la zampata giusta, il suo primo gol regala tre punti al Catania e gli consente
di non perdere ulteriore terreno dalla capolista Juve Stabia. Che, la sua parte,
non brilla più di tanto ma mette sotto la Paganese, nel più classico dei
testa-coda. Non rallenta la marcia l’undici di Fabio Caserta, numeri da
capogiro per l’undici dell’ex fantasista rossazzurro (16 vittorie, 5 pareggi,
nessuna sconfitta, appena 9 gol al passivo e la soddisfazione, non trascurabile,
di vedere Paponi leader della classifica dei marcatori sia pure con l’ausilio
di quattro rigori).
Tiene le distanze il Catania, e prova a restare in qualche
modo nella scia, quanto pronto a sfruttare un eventuale rallentamento delle “vespe”
è ancora da vedere. Sotto questo aspetto, dai novanta minuti del Massimino,
seppure suggellati dal successo, non scaturiscono indicazioni granché
confortanti. Poco da dire sul piano dell’impegno, della determinazione, della
rabbia, anche, quando è toccato di arginare le folate di un Rende niente male,
ma l’impressione che questa squadra rossazzurra fatichi a ritrovarsi rimane, e
i fischi della Nord, alla fine, l’hanno impietosamente sottolineato.
E se è
vero che, in termini di opportunità, siano stati gli uomini di Andrea Sottil a
prevalere (cinque occasioni da gol nei due tempi, compresa quella sfruttata da
Di Piazza che è valsa il successo, a fronte del pallonetto di Zivkov che s’è
stampata sulla traversa con Pisseri battuto), sul piano del gioco a fare le
cose migliori è stato ancora una volta il dirimpettaio di turno, come già era
successo nella sfida di fine anno con il Monopoli.
Cosa manca, allora, al
Catania? Cosa gli impedisce di aprile le ali? Le ali, appunto, ovvero una
coppia di esterni in grado di garantire ampiezza alla manovra, tipi alla
Russotto per intenderci, giocatori rapidi, svelti, abili nell’uno contro uno,
capaci di creare superiorità numerica e …sollevare l’entusiasmo in tribuna,
quello che, se ricordate, riuscìva bene proprio al tanto discusso Russotto. Ieri, Sottil, in
avvio, ha provato, sulla catena di destra, Calapai-Manneh e, sulla fascia opposta,
Baraye-Di Piazza: un caso che il gol di Di Piazza sia scaturito da un affondo
efficace del compagno di …linea e dal calcio piazzato che ha poi consentito a
Ciccio Lodi di “dialogare” con Aya (ieri tra i migliori) facendone la torre per
la successiva zampata dell’ex leccese?
Lodi e Aya, l'intesa per l'assist vincente |
Certo, il gol il Catania avrebbe potuto
trovarlo in altre occasioni, ma fuori da un disegno tattico ben definito (la
botta dalla distanza di Carriero in avvio e di Manneh in finale di primo tempo,
la stessa conclusione di Biagianti neutralizzata in volo da Savelloni e quella
rapida ripartenza non finalizzatq da Curiale, faccia a faccia con il portiere
ospite, nella ripresa).
Di Piazza-gol: festa sotto la Sud |
Prospettive? Se Sarno è ancora il giocatore che un paio
di stagioni addietro trascinò il Foggia in Serie B buona parte dei suoi
problemi il Catania potrebbe risolverli, a patto che, appunto, la crescita sia
globale e valorizzi al meglio le risorse di cui la squadra già dispone sulla
fascia di mezzo (Lodi è ancora parente lontano dell’uomo-squadra di un tempo) e
di quelle che Pietro Lo Monaco, dopo aver incassato il no di Palumbo, dovesse riuscire ad assicurarsi in queste ultime
ore di mercato.