domenica 30 dicembre 2018

IL CATANIA CENTRA LA TERZA VITTORIA DI FILA E AGGANCIA IL TRAPANI AL SECONDO POSTO


Giovanni Lo Faro
Cominciamo dal risultato, dal 2-0 che ha suggellato l’incontro e che lancia il Catania nella scia della Juve Stabia: a quota 37, fianco a fianco al Trapani ma con una partita in meno, la formazione di Sottil assume le insegne di principale antagonista delle “vespe” nella rincorsa alla Serie B. 
Decisivi la colombella di Ciccio Lodi su calcio piazzato dopo un’ora esatta di gioco e dopo un primo tempo non del tutto convincente (meglio, decisamente, il Monopoli non fosse altro per l’ottimo impianto di gioco, per una manovra ben articolata che non di rado ha esitato in rapidissime sortite  d’offesa, di Gerardi, soprattutto, ancorché finalizzate in modo non adeguato) e il terrificante diagonale di Federico Angiulli, ex ternano, delle cui qualità non abbiamo mai dubitato, che s’è meritato gli applausi scroscianti del pubblico del Massimino. 
Due a zero, terza vittoria di fila, dieci punti in quattro partite, cancellata Bisceglie, di sicuro il punto più basso di questa prima fase della stagione, il break del torneo (si ritornerà a giocare domenica 20 gennaio, in cartellone il derby con il disperato Siracusa, appena bastonato dalla Juve Stabia, guarda caso) sembra giungere nel momento migliore per riflettere sulle scelte fin qui effettuate (partito dal 4-2-3-1, battezzato nella vittoriosa gara di Coppa con il Verona, il Catania è riapprodato al 4-3-3 che, nel passato, ne ha caratterizzato parecchio il profilo tattico) e per considerare l’ipotesi di interventi che incrementino, in qualità, le risorse di un organico di consistenza comunque non trascurabile.

Dai novanta minuti di questo pomeriggio, alcune conferme a livello di singoli: dall’ottimo Pisseri (decisivi un paio di interventi dell’ex Monopoli sull’ottimo Gerardi) ad Angiulli e Biagianti, a Manneh e Lodi. Discorso a parte per Marotta. L’ex senese, schierato da esterno nel tridente d’offesa, sembra   impegnato in un’estenuante lotta con se stesso. Corre e sgomita, affonda sulla fascia, cerca la botta, sempre e comunque, spesso a discapito di lucidità ed efficacia, e finanche  un’improponibile rabona, se gli capita. Alla fine, da cotanto impegno, riesce a tirar fuori due colpi dei suoi che mettono a dura prova il giovanissimo estremo difensore avversario e gli giovano a guadagnarsi la sufficienza piena in pagella: di un giocatore come lui difficilmente questo Catania potrebbe fare a meno.